GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Maltempo e casse di espansione: stop allagamenti

Sabato l’allerta per le forti piogge che non hanno provocato grossi problemi anche grazie ai nuovi interventi: "Ora andiamo avanti"

Uno dei fossi di Falconara in cui si è intervenuti per mitigare il rischio idraulico

Uno dei fossi di Falconara in cui si è intervenuti per mitigare il rischio idraulico

Le casse di espansione dei fossi Cannettacci e San Sebastiano – ripristinate in seguito alla calamità del 19 settembre 2024 – "sono entrate in funzione regolarmente tutelando la zona industriale, l’abitato di Castelferretti e la zona intorno all’aeroporto". Lo spiega il Consorzio di Bonifica, dopo il sabato di allerta vissuto nella frazione falconarese. Conseguenza delle copiose piogge che hanno ingrossato i corsi d’acqua minori e portato gli Enti a interventi e monitoraggi dei fossi, dopo l’apertura del Centro operativo comunale (Coc). Oltre all’amministrazione e alla Protezione civile regionale, anche i tecnici del Consorzio hanno attenzionato i fossi, sia per valutare il funzionamento dei lavori fatti, sia per testare la tenuta dell’intero sistema di mitigazione del rischio progettato per l’area di Falconara. Già dopo l’alluvione di sei mesi fa, Bonifica Marche Engineering – società in house che si occupa dalla progettazione all’esecuzione delle opere pubbliche commissionate al Consorzio dagli Enti locali – aveva operato in somma urgenza per la riparazione della cassa di espansione del San Sebastiano e il ripristino dell’argine del Cannettacci.

Perché le fragilità emerse allora, in qualche modo avevano permesso di calibrare gli interventi complessivi di riduzione dei rischi idraulico e idrogeologico per il territorio. "In quest’ultima occasione si sono verificati alcuni allagamenti, ma in aree in cui gli interventi sono ancora in una fase di cantiere o programmazione – ha aggiunto il Consorzio –. L’episodio meteorologico appena vissuto conferma che la strada intrapresa è quella giusta. I lavori di ampliamento delle sezioni idrauliche sono ancora in corso ma le scelte progettuali concordate con l’amministrazione e la Protezione civile regionale, con finanziamento della Regione Marche di 3,9 milioni di euro, possono davvero fare la differenza nella salvaguardia del territorio e del suo tessuto socio-economico". Per l’amministratore unico di Bme, Claudio Netti, "sono stati giorni di fiato sospeso e dita incrociate, nella convinzione di aver operato al meglio in una materia, la difesa idraulica, in continua evoluzione dove i tecnici si assumono grandi responsabilità nel calibrare le opere evitando lo spreco di denaro pubblico".

Nel weekend osservata speciale anche la zona dell’Aspio. L’aggiornamento: i lavori relativi a due delle sei casse di espansione in linea previste nel bacino del Rio Scaricalasino e dei suoi affluenti, fosso Offagna e fosso San Valentino (fondi Pnrr) sono in corso. Questo mese sono state consegnate, come da cronoprogramma definito con la Regione, altre due casse (fondi Opcm), mentre le due rimanenti sono in progettazione esecutiva. Le aree di laminazione invaseranno parte del volume di un’eventuale acqua di piena, regolandone poi l’uscita con appositi manufatti di scarico. Il tempo di ritorno con il quale sono state progettate è pari a 200 anni.