"Maltempo, per il verdicchio lo stato di calamità"

A lanciare il grido d’allarme ci pensa il sindaco di Cupramontana: "L’annata è quasi compromessa".

"Maltempo,  per il verdicchio  lo stato di calamità"

"Maltempo, per il verdicchio lo stato di calamità"

"Le bombe d’acqua e le escursioni termiche degli ultimi due mesi hanno arrecato alle aziende gravi danni a causa della peronospora, compromettendo l’annata con pesanti ripercussioni economiche dovute alla mancata o ridotta produzione vitivinicola". L’allarme arriva da Enrico Giampieri, sindaco della capitale del Verdicchio: Cupramontana. Il primo cittadino annuncia "in sostegno del territorio, dei nostri viticoltori" l’invio alla Regione Marche della "dichiarazione dello stato di calamità naturale".

I danni non riguardano solo Cupramontana ma tutta la Vallesina e non solo. "La nostra Regione – spiega Giampieri - è la prima in Italia, per la produzione di Verdicchio, comparto fondamentale del settore primario marchigiano. La situazione è preoccupante: le incessanti piogge hanno impedito ai viticoltori di effettuare i dovuti trattamenti fitosanitari che hanno compromesso, in molti casi in maniera irreversibile, gli impianti viticoli anche per gli anni a venire. I danni sono ancora più ingenti per chi ha scelto il percorso biologico. Non solo nel nostro Comune, ma in gran parte della provincia la peronospora sta causando gravi danni nei vigneti che sono ora anche oggetto di infezioni di oidio e alle quali seguiranno inequivocabilmente altre malattie fungine quali botrite e black rot o marciume nero".

E non è tutto: "L’andamento meteorologico caldo-umido di questi ultimi periodi – incalza Giampieri - favorirà la mosca dell’olivo compromettendo quantità e qualità dei raccolti. Molti sono i viticoltori del nostro territorio che denunciano danni importanti, per i quali dobbiamo fare riferimento al fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, completamente inadeguato rispetto alla situazione attuale, non più caratterizzata, come in passato, da eventi calamitosi contingenti, ma segnata dagli effetti disastrosi di cambiamenti climatici sempre più impattanti sull’agricoltura. Mi auguro – conclude il sindaco - che la Regione metta in campo tutte le azioni utili a riconoscere lo stato di calamità naturale e dia quanto prima risposte concrete ai viticoltori con adeguati ristori per il danno ricevuto. Stiamo predisponendo una delibera di giunta per chiedere lo stato di calamità naturale. La sostenibilità economica degli agricoltori è funzionale alla sostenibilità ambientale e sociale. Se gli agricoltori chiudono le aziende, l’ambiente che essi curano e tutelano, è destinato a spezzarsi con effetti negativi sull’occupazione e sul territorio".