MARINA VERDENELLI
Cronaca

Maltrattamenti alla ex ad Ancona: tenta di entrare in casa, il braccialetto suona. La polizia lo arresta

L’uomo trovato a meno di un chilometro dall’abitazione di via Podgora mentre mangiava un panino in un kebab di via Piave: il dispositivo che aveva al piede era ancora in funzione. Rischia misure più restrittive

La polizia è intervenuta prontamente, fermando il 46enne

La polizia è intervenuta prontamente, fermando il 46enne

Ancona, 11 luglio 2024 – Da due mesi aveva un divieto di avvicinamento alla moglie, per maltrattamenti in famiglia, con tanto di braccialetto elettronico, che ha violato andando sotto casa di lei per insultarla.

Il dispositivo ha suonato e anche il cane, che era nell’abitazione con la donna, ha iniziato ad abbaiare. La polizia lo ha trovato a meno di un chilometro, in via Piave, mentre pranzava dentro ad un negozio di kebab. Il dispositivo ancora suonava.

La scusa del panino però non è servita ad un 46enne, di origine campana, che martedì è stato arrestato dalle volanti per aver violato il divieto di avvicinamento e anche l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare firmato dal gip appena il 10 maggio scorso.

Erano le 13 quando è arrivato l’alert alla polizia perché il braccialetto elettronico che l’uomo indossava al piede era troppo vicino alla casa della donna, in via Podgora. Il campano è arrivato fin sotto casa della moglie e da li avrebbe iniziato ad urlare per insultarla. La donna si è spaventata e ha telefonato ai carabinieri. Una pattuglia della polizia però era già sotto casa sua perché era partito il segnale. Del marito non c’era traccia. Mentre alcuni agenti sono saliti fino all’appartamento, per controllare che la donna stava bene, altri poliziotti hanno iniziato a pattugliare le vie limitrofe per raggiungere il 46enne che si era prontamente allontanato dopo che il dispositivo ha iniziato a suonare.

Gli agenti lo hanno trovato all’interno del kebab, alla fine di via Piave, a breve distanza da dove abita la moglie tanto che il braccialetto emetteva ancora dei suoni. Lo hanno ammanettato e portato in questura dove ha trascorso la notte in una cella di sicurezza. Stando alla misura cautelare che aveva non poteva avvicinarsi alla moglie da cui deve stare lontano almeno un chilometro.

Il campano in un primo momento avrebbe detto ai poliziotti che era andato al kebab e che per raggiungere il posto era passato vicino casa della donna ma senza volere. Ieri mattina la giudice Maria Elena Cola ha convalidato l’arresto rimettendo libero il 46enne. La giudice ha trasmesso gli atti alla gip Sonia Piermartini, che due mesi fa aveva disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla moglie, per valutare se inasprire ulteriormente il provvedimento con una misura ancora più restrittiva.

Il campano, difeso dall’avvocato Riccardo Somma, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha chiesto i termini a difesa per avere tempo per studiare le contestazioni e la giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 25 settembre. Sull’arrestato pende già una condanna, per maltrattamenti, risalente al 2022 ed emessa dal tribunale di Aversa. Attualmente il 46enne vivrebbe in un hotel a Senigallia non potendo rientrare nell’abitazione di via Podgora dove ha ancora la residenza e avrebbe perso anche il lavoro e sta aspettando la disoccupazione. La misura del gip era state emessa a seguito delle denunce della donna che avrebbe subito maltrattamenti. La coppia non risulta ancora separata e ha figli.