CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

Mareggiata a Portonovo. Manca un ormeggio sicuro

Spiaggia mangiata tra i ristoranti Emilia e il Molo, il servizio di Salvamento costretto a trovare riparo per il gommone: così si mette a rischio l’attività.

Il Molo di Portonovo colpito dalla forte mareggiata

Il Molo di Portonovo colpito dalla forte mareggiata

Il vento fortissimo da nord e il mare con onde alte due metri hanno messo ieri a durissima prova la spiaggia di Portonovo che è tornata ad essere mangiata nel lato tra i ristoranti Emilia e il Molo. Le mareggiate costituiscono un problema più volte sollevato dagli operatori della baia che anche di recente hanno proposto lo studio di un progetto che possa in qualche modo salvare l’arenile dal mare come le barrire sommerse frangiflutti. Uno strumento eco compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e delle bellezze di Portonovo che rappresenta un bene non solo degli operatori ma di tutta la comunità. Il problema del vento forte e delle onde altissime di ieri ha portato alla ribalta anche un altro problema antico e non ancora risolto, quello legato ad un ormeggio sicuro per eventuali mezzi di soccorso che dovessero raggiungere la baia per qualsiasi calamità. Un ormeggio sicuro indispensabile anche alla Società Nazionale Salvamento, costretta ieri a non sapere dove trovare riparo per il gommone dei volontari. Va ricordato che questi volontari, capitanati da Edoardo Rubini dello stabilimento Emilia, lo scorso 2024 hanno eseguito più di 40 missioni di soccorso e che quest’anno, da giugno, hanno già svolto più di 20 soccorsi in mare e in terra. Un servizio che contribuisce a rendere la baia, ma anche tutto il Conero, un luogo sicuro e i bagnanti a vivere più serenamente le proprie vacanze. Non si può neanche dimenticare che la Bandiera Blu che Portonovo è riuscita a conquistare anche per il 2025 necessita di ben 33 criteri di valutazione esauditi tra cui anche quello della sicurezza che rappresenta una priorità. Il Consorzio La Baia ha avvisato le autorità competenti del problema che di fatto è capace di bloccare ogni possibile missione di salvamento in mare quando le condizioni meteorologiche sono come quelle vissute ieri. Il Comune lo scorso anno ha provveduto a rimuovere gli scogli attorno al molo che erano nel tempo scivolati in mare ma questo non basta. Servirebbe qualcosa di più per rendere sicuro sia l’attracco che il riparo dei mezzi di soccorso che non possono essere lasciati in mano alla causalità del tempo. La vita della persone è una cosa seria.

Claudio Desideri

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