Mensa Caritas, sogno diventato realtà "Ogni giorno aiutate 90 persone"

L’Arcivescovo Angelo Spina: "I numeri sono sempre crescenti e chi arriva ci ringrazia per l’attenzione che gli viene data e per le risposte alle loro necessità. Questo è anche un luogo di incontro e ascolto".

Mensa Caritas, sogno diventato realtà  "Ogni giorno aiutate 90 persone"

Mensa Caritas, sogno diventato realtà "Ogni giorno aiutate 90 persone"

La nuova mensa della Caritas ‘Beato Gabriele Ferretti – S. Stefano’, inaugurata a dicembre, ogni giorno ospita a cena circa 90 persone. Tanti anche i volontari che servono i poveri: 120, di cui 60 si sono aggiunti negli ultimi mesi. Ciò è stato possibile grazie all’impegno dell’arcivescovo Angelo Spina, che ha voluto fortemente la nuova mensa, e al coinvolgimento delle comunità parrocchiali. Come sottolinea Spina "l’intera Arcidiocesi ha risposto al progetto, un sogno diventato realtà. Siamo chiamati a prenderci cura di tutti, e in modo particolare dei più poveri. La mensa è diventata sempre più un Vangelo vivo, una buona notizia in azione per le persone bisognose e in difficoltà. Gli ospiti, in numero crescente, sono molto soddisfatti per l’attenzione che viene data alla loro persona e alle loro necessità". Spina spiega che la mensa è anche luogo di incontro e ascolto, accoglienza e integrazione. Gli ospiti sono accolti in una prima sala con servizi e accedono poi alla grande sala da pranzo (circa 250 mq), dove è sistemato un banco self-service comunicante con una efficiente cucina industriale. La sala, illuminata e riscaldata, è dotata di un smart tv. Ci sono anche i servizi igienici e il magazzino per conservare gli alimenti, sempre freschi.

Anche il direttore della Caritas Simone Breccia sottolinea "la bellezza dell’incontro e del dono reciproco che possiamo essere l’uno per l’altro. La mensa è cibo per chi è affamato ma anche nutrimento per l’anima per chi viene accolto e per i volontari che servono i poveri e camminano con loro". La mensa è gestita dall’associazione Santissima Annunziata. Per il presidente Marco Curzi "non si tratta di elemosina, ma di farsi carico delle persone a 360 gradi, con l’accoglienza, l’ascolto, e la costruzione di un percorso condiviso che le aiuti a riprendere in mano la propria vita".