"Non ho posti esterni e mi cala pure l’asporto"

Il caso emblematico dell’Osteria del Pozzo: "Chi ordinava ora preferisce sedersi altrove". Il governatore: "Fate lavorare tutti"

Paolo Marchini, titolare dell’Osteria del Pozzo in via Bonda

Paolo Marchini, titolare dell’Osteria del Pozzo in via Bonda

Nessuna vera riapertura per ristoratori e baristi senza spazi esterni. Il vigente Dpcm, infatti, impedisce loro di fare ristorazione. Consentito è solo l’asporto, che spesso, economicamente, non conviene, perché è più l’organizzazione, tra dipendenti e costi vari, che il guadagno effettivo. È così che molte attività, soprattutto in periferia o nei vicoli della città, decidono di rimanere chiuse. Come Poldo Burger Bar, in via della Loggia. Le luci spente del locale sono la condizione comune di molti esercenti, che stentano nel ripartire. Si lavora nel retro, all’Osteria del Pozzo, a cui si affacciano diverse persone che chiedono se l’osteria di via Bonda sia aperta: "Facciamo solo asporto, ecco il menù" risponde gentilmente il titolare, Paolo Marchini, al fianco della figlia in uno dei ristoranti più conosciuti di Ancona. "Con la zona gialla, per noi, c’è stata un’ulteriore diminuzione della clientela che non ci aspettavamo. Il motivo è semplice: chi prima ordinava l’asporto da me, ora preferisce sedersi e consumare al tavolo di un ristorante che ha lo spazio esterno. Questo è un periodo difficile – continua Marchini – sia per il lutto che ci ha colpito, sia per il Covid, con cui abbiamo avuto a che fare. Ma bisogna stringere i denti e andare avanti. Anni fa, nel vicolo di fronte all’osteria, avevo messo dei tavoli e la soluzione era stata apprezzata dai clienti. Però, ora che ci sono delle finestre al livello strada, l’organizzazione sarebbe molto più lunga e faticosa e il gioco non vale la candela". E i ristori? "Sì, solo recentemente li abbiamo ricevuti, ma stiamo facendo fronte alle difficoltà di un anno fa. Insomma, gli aiuti statali non bastano, bisognerebbe raddoppiarli". L’aiuto più efficace sarebbe poter riaprire, ma "va fatto in sicurezza. Spero, un domani, di poter accogliere nuovamente i clienti all’interno, ma bisogna essere vigili per non subìre pesanti sanzioni".

Intanto, ieri, Graziano Sabbatini, presidente di Confartigianato imprese Ancona – Pesaro e Urbino, ha ribadito "la necessità di misure eccezionali di sostegno per le imprese, che continuano a essere in forte sofferenza". Dal canto suo, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ospite della trasmissione tv "Mattino 5", ha sottolineato che "sarebbe opportuno far lavorare anche chi non ha spazi all’esterno e quindi far consumare anche al chiuso, rispettando i limiti di sicurezza. Le regole devono essere uguali per tutti". Parlando di vaccinazioni, il governatore ha poi evidenziato che "se avessimo le dosi, saremmo pronti ad avviare la filiera di imprese, associazioni di categoria e dei sindacati e potremmo aprire una campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro, per mettere in sicurezza una grande parte della nostra popolazione in breve tempo".

ni.mor.