"Nuovo impianto rifiuti: è stato tutto nascosto"

L’opposizione di "Per Jesi" va all’attacco dopo le critiche di Confindustria: "Nessuno è stato informato di un procedimento partito un anno fa"

"Nuovo impianto rifiuti: è stato tutto nascosto"

"Nuovo impianto rifiuti: è stato tutto nascosto"

Impianto per il trattamento rifiuti, pericolosi e non, a pochi metri dal punto unico di cottura di preparazione dei pasti per le scuole, non si spengono le polemiche. Dopo l’attacco di Confidustria per voce del suo presidente Pierluigi Bocchini e le rassicurazioni del sindaco Lorenzo Fiordelmondo l’opposizione passa all’attacco: "Per la notizia per cui verrebbe realizzato un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi, tra cui amianto e fanghi industriali in zona Zipa, accanto ai locali dove si preparano i pasti per le mense scolastiche. rimarcano dal gruppo Per Jesi - è necessario evidenziare due questioni sulle quali non possiamo soprassedere. La prima: la trasparenza. Com’è possibile che il consiglio comunale venga informato di un progetto del genere dalla stampa, anziché dalla diretta voce del sindaco? Abbiamo effettuato degli approfondimenti e sembrerebbe che il procedimento di richiesta autorizzativa sia stato avviato già dalla scorsa primavera (l’istanza della Provincia di avvio della fase preliminare al provvedimento autorizzatorio unico porta la data del 14 luglio 2023, mentre la richiesta della società Edison Next Recology srl che ha sede a Rivoli è del 18 maggio 2023, ndr). Se ciò fosse confermato, sarebbe un gravissimo atto di mancata trasparenza. Ci troveremmo di fronte a un’amministrazione ineccepibile e solerte nel comunicarci quando viene pitturata una fontanella – rimarcano - e al contempo ambiguamente silenziosa sul realizzare un impianto di trattamenti di rifiuti pericolosi".

E poi la questione "ambiente e la salute dei cittadini". "Ci preoccupano, non poco – aggiungono da Per Jesi - l’atteggiamento di sufficienza e l’avarizia di parole rispetto ad un tema così delicato. Non stiamo creando allarmismi, stiamo semplicemente prendendo atto di un procedimento autorizzativo che ha già compiuto i suoi passi senza condivisione con le altre forze politiche. Da un’amministrazione che fa dell’ambientalismo la sua bandiera ci aspettavamo quanto meno un parere, almeno politico, sull’installare un impianto di trattamento rifiuti del genere in una zona a elevato rischio ambientale. Sono passati due anni dalla campagna elettorale – concludono - e sembra che dell’estrema cautela nel proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini sia rimasto solo un lontano eco che risuona sbiadito di fronte a un’imperdonabile mancanza di coerenza".

Al Comune spetterebbe la concessione del permesso di costruire e il nulla osta per l’impatto acustico.

Sara Ferreri