"Oggi sold out Le richieste? Menù classico"

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Massimo

Cicconi*

Per quanto riguarda il giorno di Pasqua siamo riusciti a riempire la sala. Per Pasquetta tentennano, quest’anno è un po’ sottotono, tutto il mese lo è stato in realtà. Un 20 per cento sono turisti e il resto è gente del posto. Hanno chiesto il menù classico, ormai sono 12 anni che siamo aperti e ci chiedono cibi abbastanza tradizionali con qualcosa di creativo ma poche cose. In linea di massima tutti prediligono l’agnello fritto, la coratella, il mentrasto, queste cose qua, classiche. C’è qualche prenotazione per il 25 aprile, alcuni gruppi che vengono da fuori, fugaci, ma non per il primo maggio ancora perché non avendo la terrazza esterna qui da noi si ragiona last minute. Purtroppo quest’anno ci sono diverse cose che pesano sulle prenotazioni a rilento: più che il virus in sé, adesso sono le restrizioni legate all’emergenza Covid (seppur finita), la richiesta del green pass ad esempio per entrare nella sala al coperto, l’imposizione delle mascherine. Non solo, anche perché ormai ci siamo abituati dopo due anni e mezzo di pandemia. Piuttosto pesa il caro bollette sui portafogli e ancor più del Covid oggi come oggi fa uscire meno la gente, tra la benzina che costa cara per spostarsi, e le bollette appunto che a fine mese tolgono quei 200-300 euro in più, soldi che non vanno a finire nel mercato, nel giro comune dei parrucchieri, bar, ristoranti. È questo il male maggiore adesso. Ma non ci lamentiamo troppo: l’anno scorso abbiamo potuto aprire soltanto il primo giugno perché non avevamo spazi all’esterno, nel 2020 ancora peggio. Sono due anni che non facciamo una Pasqua e ora è tutto di guadagnato in questa situazione che resta critica, perché di certo niente è più come tre anni fa. È cambiato in peggio, meno lavoro, più costi e spese. Non si sa dove si andrà a finire, le somme le tireremo a fine anno.

*chef e titolare dell’Osteria moderna di Osimo