Quattro strumenti particolari, simbolo di sofferenza, morte, ma anche di riscatto, in mezzo a un’armonia straordinaria. Tra le decine di strumenti ce n’erano quattro davvero particolari: un violoncello, una viola e due violini realizzati con il legno dei barconi con cui i migranti hanno tentato la traversata dalla Libia alla Sicilia nel Mediterraneo. La bellezza magica e coinvolgente dei capolavori della lirica hanno accompagnato la cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Accademico della UnivPm, con un omaggio particolare a Gioacchino Rossini, senza dimenticare le opere immortali di Ludwig Van Beethoven, tra cui la colonna sonora del capolavoro di Stanley Kubrick, Orange Clockwork (Arancia Meccanica).
La cerimonia di ieri si è aperta con ‘La Gazza Ladra’ di Rossini eseguito appunto dall’Orchestra Olimpia costituita interamente da donne. L’orchestra mira a promuovere la parità di genere, diritto agli studi musicali e diritti umani. Le musiciste hanno suonato quattro strumenti particolari ricavati dal legno delle imbarcazioni arrivate a Lampedusa. A trasformare le barche in strumenti musicali le mani di persone detenute nel penitenziario milanese di Opera grazie al progetto Metamorfosi, ideato dalla ‘Casa dello spirito e delle arti’, la fondazione guidata da Arnoldo Mosca Mondadori.
Sono circa un centinaio le artiste che hanno collaborato con l’orchestra Olimpia, in rappresentanza dell’Italia e di tantissimi altri Paesi: Belgio, Georgia, Austria, Albania, Polonia, Olanda, Corea del Sud, Kazakistan, Venezuela, Argentina, Usa, Brasile, ma anche Russia e Ucraina.
Fin dalla sua fondazione, l’orchestra è guidata da Roberta Pandolfi con il ruolo di Direttrice Artistica e con Francesca Perrotta come Direttrice Musicale. La stessa Orchestra Olimpia si è esibita, lo scorso 20 gennaio, all’Arena Vitrifrigo di Pesaro per l’inaugurazione di Pesaro Capitale della Cultura.