Gli abbracci e i brindisi iniziali sono durati ben poco. Si respirava già aria tesa alla presentazione della Giunta Pirani a metà luglio in Comune. Ce n’è voluto di tempo prima che gli assessori venissero scelti. Da quel 25 giugno infatti, giorno del ballottaggio, il primo cittadino si è visto "accerchiato" dai componenti l’ampia coalizione di maggioranza, pretendenti un "posto al sole" accanto a lui.
Difficile "accontentare" tutti, partiti e movimenti che rivendicano, tuttora, di aver portato voti e permesso la vittoria all’ultimo punto sul centrosinistra e per questo meritevoli di una carica all’interno di una partecipata, su tutti, le più ambite, Astea e Centro Marche Acque, per cui se ne riparlerà a settembre.
Il primo cittadino ha sempre ribadito di puntare sulle professionalità e non tanto sul numero di preferenze ricevute dagli osimani alle urne. Nel giro di poco sono emerse posizioni contrastanti all’interno della maggioranza e, da ultimo, anche all’interno degli stessi gruppi. Fatta la giunta sono emersi altri problemi in Consiglio. Ci sono volute diverse sedute prima di eleggere il presidente del civico consesso Stefano Simoncini. Non erano tutti d’accordo sul suo nome, anche all’interno.
Dare quella posizione a un latiniano significava, in una sorta di effetto domino, toglierne un altro in una partecipata o in un ente e società controllata dal Comune.
Il più eclatante la rottura con le Liste civiche di Dino Latini: in un tira e molla in pieno Ferragosto è uscita la fumata più nera, quella dell’uscita dalla maggioranza con garanzia di appoggio esterno che però, finora, almeno durante l’ultimo Consiglio comunale, non è avvenuto, anzi, l’assenza dei consiglieri civici (Zagaglia, Carpera e lo stesso Latini, più Monteburini – lista Pirani sindaco) non ha permesso alla maggioranza di avere i numeri per andare avanti.
A poco a poco poi gli "antonelliani" hanno iniziato a manifestare malumori interni lamentando che molti di coloro che avevano ricevuto tante preferenze non sono.
Da ultimo Forza Italia, pur non avendo scranni in Consiglio, si è sfilata dalla maggioranza. Il sindaco proprio in queste ore ha conferito incarico al legale Andrea Galvani per la costituzione in giudizio avverso il ricorso promosso avanti al Tar Marche dall’ex presidente della casa Grimani Buttari che si è visto destituire dal ruolo, occupato oggi da Rosalia Alocco (vicina ai latiniani ma non candidata alle amministrative), dopo l’approvazione della delibera che permette al sindaco di nominare su fiducia i nuovi volti delle partecipate e degli enti controllati.
I nove consiglieri di minoranza poi hanno presentato un esposto lamentando il mancato raggiungimento legale nella seduta dove è stato dato l’ok proprio a quella delibera.
Silvia Santini