Pasqua, vietato scambiarsi il ramo d’ulivo

Le nuove regole per la chiesa verso la settimana santa: cade il distanziamento, ma non le mascherine. Niente baci alla croce

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di Claudio Desideri

Il ritorno alla normalità, deciso dal Governo con la fine dello stato di emergenza fissata per il 31 marzo, rappresenta per tutti i cristiani anche la possibilità di vivere con maggiore serenità la prossima Pasqua. Con il decreto cambieranno infatti molte delle restrizioni che l’emergenza Covid ha imposto ai riti, ai comportamenti e alle celebrazioni religiose. "Sarà una bella Pasqua di speranza - ha detto Mons. Angelo Spina Arcivescovo metropolita di Ancona Osimo - con la comunità in presenza e la grazia di Dio". In seguito ad uno scambio di comunicazioni tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo, con il 1° di aprile è stata stabilita l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 che aveva stravolto segni e comportamenti usuali da secoli in chiesa. La CEI con una lettera invita a "mantenere un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti". Resta l’obbligo di indossare la mascherina quando si entra in chiesa sino al prossimo 30 aprile ma "non è più obbligatorio mantenere la distanza interpersonale di un metro". Sono evitati gli assembramenti all’ingresso e all’uscita dai luoghi di culto e tra le persone che parteciperanno alle celebrazioni restando in piedi". Si tratta di un importante ritorno alla normalità perché ad oggi ogni chiesa può accogliere un preciso numero di persone in base alla sua ampiezza. Persone che non possono stare sedute vicine nelle panche ma che dal 1° aprile potranno tornare a farlo. "Una bella notizia - prosegue Mons. Spina - che però impone di mantenere attenzioni e precauzioni". La lettera della CEI invita a proseguire ad "igienizzare le mani all’ingresso della chiesa", per lo scambio di pace è "vietata la stretta di mano o l’abbraccio", "le acquasantiere continueranno a restare vuote e per "la distribuzione dell’Eucarestia i Ministri dovranno sempre indossare la mascherina, igienizzare le mani e posare l’ostia nella mano" e non in bocca. Si proseguirà ad igienizzare gli ambienti con la pulizia delle superfici e a "favorire il ricambio dell’aria prima e dopo le celebrazioni. E’ possibile riprendere la pratica delle processioni". Nella lettera sono indicate anche le raccomandazioni per la settimana santa 2022 che inizierà il 10 aprile con la domenica delle palme e si concluderà il 16 aprile con la Pasqua di Resurrezione la festività più importante per i cristiani. Per la domenica delle palme, che "tutti tengano il proprio ramo d’ulivo evitando consegne o scambi di rami". Il Giovedì Santo, per il rito della lavanda dei piedi, "si dovrà sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina". Il venerdì santo "l’atto di adorazione della croce, avverrà "evitando il bacio". "La veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti" per essere vissuta come avveniva prima dell’era Covid. La CEI esorta infine a "limitare le riprese streaming e l’uso dei social media per le celebrazioni" invitando i fedeli alla partecipazione in presenza.