Va in ospedale per fare una visita medica ma si mette a litigare con il fratello scagliandosi poi contro le automobili in sosta. Calci e pugni contro i veicoli dati per sfogare la rabbia accumulata. La situazione, degenerata, ha fatto intervenire, mercoledì, i poliziotti del punto fisso di polizia dell’ospedale di Torrette e una pattuglia delle Volanti. Era pomeriggio e quando gli agenti sono arrivati hanno trovato i due fratelli, uno di 45 anni e l’altro di 40 anni, che stavano discutendo animatamente fuori dal nosocomio. Uno urlava frasi in arabo, incomprensibili, l’altro cercava per lo più di calmarlo. Tra i due era scoppiato un diverbio per futili motivi. Il fratello arrabbiato ha iniziato ad agitarsi pesantemente fino ad arrivare alle auto parcheggiate che ha preso di mira. E’ stato rimesso in riga dai poliziotti. Poi è arrivato il suo turno per la vista e gli agenti hanno atteso in ospedale che terminasse l’accertamento medico, dando assistenza al personale sanitario che così ha potuto vistarlo senza problemi.
Il paziente infatti era ancora molto agitato e non erano prevedibili le sue reazioni. Le vetture non avrebbero subito danni. La questura fa sapere che il posto di polizia all’ospedale, aperto nelle ore diurne, garantisce una copertura nell’orario di maggiore afflusso dell’utenza e anche di collaborazione per la direzione medica. E’ operativo pure un sistema di sicurezza integrato con la partecipazione di guardie giurate. "Questo garantisce una sinergia operativa tra pubblico e privato - informa la questura - con la possibilità dei poliziotti di svolgere un presidio di legalità e sicurezza a vantaggio dell’utenza e del personale medico e sanitario che in ospedale lavorano, prevenendo la commissione di reati e intervenendo per sedare situazioni che possono attentare all’ordine e alla sicurezza pubblica". Proprio come accaduto mercoledì. Nell’anno in corso non ci sono state aggressioni, stando alla questura, al personale medico infermieristico o sanitario. "Continua il presidio e la presenza costante della polizia di Stato in tutti i luoghi dove si esplica la vita della collettività" dice il questore Cesare Capocasa.