"Pietre d’inciampo, errore di giudizio della presidenza"

"Credo che ci sia un grossolano errore di sottovalutazione nel giudizio che la presidenza del Consiglio regionale ha dato a proposito delle Pietre d’inciampo che ricordano in molte città la deportazione di milioni di ebrei, rom, sinti, omosessuali e antifascisti nei campi concentramento nazisti". Così il consigliere regionale del Partito Democratico delle Marche Maurizio Mangialardi interviene sulle querelle scatenatasi rispetto al "possibile disimpegno da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche sul progetto delle Pietre d’inciampo". "Di sicuro - aggiunge Mangialardi - non è possibile liquidare questa iniziativa come un qualcosa di isolato, considerato che da quando è nato a oggi il progetto è cresciuto costantemente, fino a divenire il più grande monumento diffuso d’Europa dedicato alla memoria dell’Olocausto. Personalmente sono d’accordo sulla necessità di potenziare tutti quegli strumenti e quelle manifestazioni che permettono al nostro Paese di coltivare la memoria, al fine di rafforzare soprattutto tra le giovani generazioni un’interpretazione più condivisa possibile della storia nazionale, scevra da ogni strumentalizzazione ideologica. Ciò, tuttavia - prosegue - non può essere fatto contrapponendo singoli fatti e assegnando loro un diverso valore in base alla sensibilità politica di ciascuno di noi. Detto in altri termini, è profondamente sbagliato, come forse è stato fatto nel caso in questione, opporre i temi della Giornata del Ricordo a quelli della Shoah". "Ho voluto condividere queste riflessioni con il presidente Dino Latini - afferma il capogruppo dem - al fine di ricevere rassicurazioni sulla volontà del consiglio regionale di continuare l’impegno istituzionale che in passato lo ha sempre contraddistinto su questo fronte, chiedendo di potenziare il coinvolgimento delle tante associazioni che operano nel territorio e degli istituti di storia. Stando ai riscontri che ho ricevuto mi sembra che da parte del presidente Latini ci sia la volontà di andare in questa direzione e di dimostrare con i fatti che, quanto emerso alcuni giorni fa sulla stampa locale e nazionale, sia stato solo uno spiacevole scivolone comunicativo. In ogni caso, come Gruppo assembleare, vigileremo attentamente - conclude - affinché dalle parole seguano i fatti: non lasceremo certo che la memoria sia terreno di scontro e conflitto al solo fine di riscrivere la storia recente del nostro Paese".