
Piselli, raccolta anticipata. E la stagione si estende
di Vittorio Bellagamba
ANCONA
Nelle Marche è iniziata la raccolta dei piselli che si preannuncia buona sotto diversi aspetti che vanno dalle caratteristiche del prodotto fino alla redditività per le aziende agricole. È proprio nelle colline situate nella zona sud delle Marche, a cavallo tra le province di Ascoli e Fermo, che si coltivano e si lavorano la metà della quantità prodotta a livello nazionale. Ovviamente i piselli marchigiani oltre ad essere venduti negli scaffali della grande distribuzione in Italia vengono anche esportati all’estero. Condizione necessaria per avere la migliore qualità è infatti la zona di coltivazione dei piselli che devono rispondere a specifiche caratteristiche pedoclimatiche per poter assicurare un prodotto di eccellenza.
Proprio in questi giorni si sta effettuando la raccolta dei piselli nella nostra regione, seimila circa gli ettari coinvolti, una raccolta più lunga rispetto al passato e anticipata di almeno due settimane. Si è iniziato intorno al 20 aprile, quando normalmente la raccolta iniziava i primi di maggio. Ciò è stato dovuto ad una maturazione anticipata legata ad un clima più caldo. La campagna di raccolta durerà però più a lungo: tra i 70 e gli 80 giorni rispetto ai 40/50, perché molte semine sono avvenute in ritardo a causa della siccità registrata nel periodo invernale.
"La qualità – sottolinea il presidente di Orto Verde, Giampaolo Pettinari – si sta rilevando buona sotto i tre profili della dolcezza, della tenerezza e del calibro. La produzione registra una media di 50 quintali ad ettaro. Nei nostri due stabilimenti arrivano così 170mila quintali di piselli che vengono avviati al processo di surgelazione entro tre ore dalla raccolta". Orto Verde produce per marchi internazionali, per private label, per la ristorazione, in proprio con il marchio "Freschi di Campo", destinando all’estero (Stati Uniti in particolare) il 15% della produzione. Con oltre 40mila tonnellate di verdure surgelate (oltre ai piselli, anche spinaci, fagiolini, bietole, facioli borlotti, ceci e orzo), la cooperativa è sostenuta da 800 soci imprenditori agricoli, vanta oltre 300 dipendenti e coinvolge più di 3.600 persone nell’indotto. Nel 2023, il fatturato ha raggiunto 49 milioni di euro, testimonianza del successo e della fiducia ottenuti. Tra i principali marchi internazionali, Findus è sicuramente quello più noto. E proprio i tecnici della Findus sono stati nei giorni scorsi nelle Marche per condividere con le imprese agricole e poi anche con la Orto Verde e con la Promarche le varie operazioni in corso.
Alla redditività della coltura del pisello vanno aggiunti due vantaggi: da un lato è indicata per la rotazione, in quanto la leguminosa arricchisce in maniera significativa il terreno di azoto; dall’altro è una prima coltura, nel senso che durante l’annata agraria il terreno potrà essere utilizzato per una seconda coltura come girasole o mais.