REDAZIONE ANCONA

Ponte Garibaldi, il Consiglio grande si farà

Dopo 5 ore votato all’unanimità l’atto proposto dalla minoranza, ma con degli emendamenti. Il sindaco: "Sulla struttura non decidiamo noi"

La manifestazione davanti al Comune per dire no al progetto del nuovo ponte

La manifestazione davanti al Comune per dire no al progetto del nuovo ponte

Sul ponte Garibaldi si farà il Consiglio Grande ieri votato all’unanimità. I tre emendamenti proposti dalla maggioranza hanno rallentato l’approvazione del provvedimento, ma dopo cinque ore di seduta il primo e il terzo emendamento sono stati modificati, come richiesto dai consiglieri di minoranza. Una seduta fiume quella di ieri dove nell’aula Giuseppe Orciari si è acceso il dibattito sulla proposta, avanzata dai gruppi di minoranza, di affrontare un tema caldo, quello che riguarda la realizzazione del ponte Garibaldi.

Sul primo emendamento, che prevedeva la convocazione del Consiglio Grande entro trenta giorni, termine difficile da rispettare secondo i consiglieri di minoranza, era stato trovato subito un accordo con data da definire insieme ai soggetti che dovranno relazionare, il Commissario e Governatore Francesco Acquaroli e il vice Commissario ingegner Stefano Babini oltre ad alcuni tecnici. Si è discusso sul secondo emendamento in cui, come da regolamento si prevede che a prendere la parola siano esclusivamente i portatori d’interesse, mentre la minoranza chiedeva un’apertura ai cittadini, proposta bocciata dalla maggioranza. "Lo prevede la norma dello statuto e vi sto chiedendo di applicare la legge. Nessuno si è mai preoccupato di modificare la norma e ora giochiamo con le regole che avete imposto voi, non accetto di poter discutere di cose che sono contraddette dal testo normativo" - le parole di Olivetti - Una posizione ferma quella del sindaco che insieme alla maggioranza, aveva proposto nel terzo emendamento di includere nella discussione ponti e alluvione, i consiglieri di minoranza hanno ribadito di focalizzare il tema sul ponte Garibaldi: la seduta è stata sospesa per circa un’ora per trovare un punto di accordo e fare in modo che i soggetti interessati possano relazionarsi con la struttura commissariale, che ha a carico la realizzazione del progetto. "Non possiamo deliberarla qui, questa non è un’opera comunale" ha sottolineato Olivetti. Il terzo emendamento è stato modificato e votato all’unanimità: non si parlerà di alluvione e dei ponti, ma il discorso si focalizzerà esclusivamente su ponte Garibaldi con riferimento dell’impatto dell’opera nel contesto urbano. Ieri in piazza Roma durante il consiglio alcuni cittadini, molti dei quali firmatari della petizione, hanno esposto uno striscione pacifico per chiedere un altro ponte.