REDAZIONE ANCONA

"Porto in scena il coraggio di una donna"

Apertura di "Corto Dorico", Stefania Sandrelli allo Sperimentale con una rilettura di "Relazioni pericolose"

Stefania Sandrelli

Stefania Sandrelli

Debutto ufficiale per la ventunesima edizione del ‘Corto Dorico Film Fest’ di Ancona, che si apre nel segno di una delle nostre più grandi attrici, Stefania Sandrelli. Questa sera (ore 21.30) al Teatro Sperimentale andrà in scena lo spettacolo ‘Relazioni pericolose’, evento speciale che avrà come protagonista l’interprete di tanti capolavori del cinema italiano.

La Sandrelli (voce recitante), affiancata da Rocco Roca Rey (pianoforte) e Hayning Tso (soprano), è protagonista di un lavoro che ‘rilegge’ la ‘Cavalleria Rusticana’ di Pietro Mascagni. Il festival sarà inaugurato alla Mole Vanvitelliana (ore 19) con la presentazione del libro ‘Isabella Ragonese. Tutta la vita dentro’ (Cosmo Iannone Editore), a cura di Anna Maria Pasetti e Federico Pommier Vincelli. L’attrice Isabella Ragonese parteciperà all’incontro moderato da Federico Pommier Vincelli, direttore artistico del ‘MoliseCinema Film Festival’, e firmerà le copie del volume.

Signora Sandrelli, pensa che il personaggio di Santuzza in ‘Cavalleria rusticana’ rappresenti una novità nella rappresentazione ‘culturale’ della donna, almeno in Italia?

"Santuzza è una figura femminile complessa e intensa, che incarna passioni profonde e conflitti interiori. Nell’Italia del diciannovesimo secolo, la sua rappresentazione ha segnato una svolta nella raffigurazione delle donne in ambito culturale, offrendo un ritratto più realistico e sfaccettato rispetto agli stereotipi dell’epoca. In questa narrazione originale, da un’idea di Elena Marazzita su testo di Debora Pioli e regia di Marco Voleri, va ancora oltre, perché si immerge nella sua vicenda e non affoga, anzi, ne esce realizzata, consapevole e ‘nuova’. Non accetta di salvarsi attraverso la vendetta, Santuzza salva di salvare la propria vita di donna offesa e quindi il proprio onore".

In ‘Relazioni pericolose’ la vicenda è ‘riletta’ dal punto di vista della protagonista. Cosa comporta questo, in rapporto al testo originale?

"Rileggere la vicenda dal punto di vista della protagonista permette di approfondire le sue emozioni, motivazioni e conflitti interiori. Questo approccio offre una comprensione più intima del personaggio, arricchendo la narrazione e permettendo al pubblico di empatizzare maggiormente con le sue esperienze".

Definirebbe Santuzza un modello di donna ‘forte’, da portare ad esempio anche oggi?

"Santuzza è una donna che affronta con coraggio le sue sofferenze e le ingiustizie subite, è sicuramente un modello attuale".

Che ‘messaggio’ pensa possa arrivare a una spettatrice che magari in questo momento vive una ‘relazione pericolosa’?

"Attraverso la storia di Santuzza, una spettatrice può riconoscere l’importanza di ascoltare se stessa e di non accettare situazioni che ledono la propria dignità. Il coraggio di Santuzza nel confrontare le ingiustizie subite può ispirare chi vive una relazione difficile a cercare supporto e a prendere decisioni per il proprio benessere".

Il 25 novembre è stata la Giornata contro la violenza sulle donne. Pensa che iniziative del genere abbiano un senso ‘concreto’ o che possano fare poco per cambiare le cose?

"Ogni occasione di fermarsi a riflettere e prendere coscienza è importante e decisamente possono contribuire ad accompagnare l’emancipazione".

Raimondo Montesi