Pronto soccorso, Cgil: "Le soluzioni pensate? Non risolvono i problemi"

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"Quanto prospettato come soluzione per le criticità del pronto soccorso comporta un notevole aggravio di lavoro per i reparti pronto soccorso e Medicina di Jesi, senza risolvere i problemi dirimenti: del necessario aumento del tetto di spesa dell’Area Vasta e dell’aumento della capacità economica assunzionale ed occupazionale dell’Area Vasta 2". Così dalla Cgil Giacomo Mancinelli sulle soluzioni indicate dall’assessore regionale Filippo Saltamartini e dai dirigenti Asur. "Addirittura ora si va togliere personale infermieristico e operatori socio sanitari alla Medicina di Jesi". Mancinelli parla di personale "letteralmente sfinito, consumato, anche sfruttato, senza cioè il pagamento delle dovute Indennità, in misura stabile, per particolari condizioni di lavoro (di Terapia sub-intensiva e di Malattie Infettive), e che, man mano che si aumentano le branche in carico". Nel mirino la Medicina che necessiterebbe di un incremento del personale. "Nel reparto pneumologiaCovid-19 – aggiunge - in turno c’è anche un solo Infermiere, su un reparto, la Pneumologia, che di base, presenta anche pazienti assimilabili a quelli della Rianimazione ed anche pazienti infettivi". Per Mancinelli "il Comune di Jesi, senza clamore, con i fatti, sta affrontando veramente e seriamente le criticità".