
Il trasferimento del centro operativo regionale della Protezione Civile delle Marche presso lo stabilimento ex Genny solleva perplessità tra i consiglieri di opposizione riguardo ai rischi di inondazione dell'area. Gli assessori competenti difendono la scelta, sottolineando l'importanza di intervenire prontamente in caso di calamità.
Il centro operativo regionale della Protezione civile delle Marche in un’area a elevato rischio di inondazione: lo stabilimento ex Genny in via Albertini, all’Aspio, passato di competenza alla Regione. Le perplessità dei consiglieri di opposizione Giacomo Petrelli (Pd) e Diego Urbisaglia (Ancona Futura) rivolte ai due assessori competenti: "Basteranno i lavori di adeguamento dell’area, vista anche la presenza del fosso Marganetto che scorre proprio in quella zona, c’è il permesso dei lavori e soprattutto è davvero quella sede giusta dove spostare il quartier generale della Protezione civile, visto che l’area rischia di finrie sempre sott’acqua?" sono state alcune delle domande rivolte dai due consiglieri agli assessori Giovanni Zinni (Protezione civile e sicurezza) e Angelo Eliantonio (Urbanistica), curatore del cambio di destinazione d’uso dell’ex Genny con una delibera approvata in consiglio nel 2023.
"Siamo sempre convinti che sia stata la scelta giusta. La filiera istituzionale è una pratica a cui crediamo, non un soprammobile" ha detto Eliantonio. "Sul fosso Marganetto la competenza è nostra e del Consorzio di bonifica per i tratti di competenza – ha aggiunto Zinni – La Regione si è presa l’impegno di finanziare i soggetti competenti per effettuare i lavori di adeguamento. Penso sia giusto portare la sede della Protezione civile regionale lì, così possono essere i primi a intervenire in caso di calamità". Secca la risposta di Urbisaglia: "Non deve essere una corsa a chi arriva prima in caso di emergenza".