Pugno alzato e protesta: "Bloccati senza motivo"

C’era anche il consigliere comunale di Altra Idea di Città, Francesco Rubini

Pugno alzato e protesta: "Bloccati senza motivo"

Pugno alzato e protesta: "Bloccati senza motivo"

Festa della Liberazione e blitz dei manifestanti Pro Palestina. Disordini e tensione ieri attorno alle 10.30, per un corteo improvvisato sopra il Monumento, tra via Trieste e via Podgora. "Ci impediscono di parlare di Palestina e di dire la verità, fateci passare", gridavano i manifestanti, contenuti da un cordone di militari, fra polizia e carabinieri. "Non ci state facendo accedere alla cerimonia del 25 Aprile perché non si può parlare di Palestina. Nessuno vuole parlarne". Bandiere della pace, mani colorate di rosso a simboleggiare il sangue della guerra e stendardi palestinesi, il gruppo di una decina persone ha visto la partecipazione anche del consigliere comunale di Altra idea di città, Francesco Rubini, con una kefiah bianca e rossa al collo. Rubini, insieme agli altri, ha intonato ´Bella Ciao´ alzando il pugno chiuso al cielo. "La nostra manifestazione per la Palestina l’avremmo fatta ugualmente, anche se al governo ci fosse stato il centrosinistra – riflette il consigliere – I principi e quanto abbiamo provato a dire oggi hanno lo stesso identico valore sia col centrodestra sia col centrosinistra. Siamo scesi in piazza – prosegue il consigliere – per dire che riteniamo incredibile che nella giornata del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, non si possa portare la più grande resistenza che oggi c’è nel mondo, quella dei palestinesi contro il genocidio perpetrato dal governo israeliano. È incredibile pure che ci abbiano bloccati. Eravamo poche persone, a viso scoperto, in una protesta pacifica. Volevamo soltanto aprire uno striscione e portare questa istanza dentro il corteo". Striscione che è stato poi esposto durante il tradizionale corteo verso il centro. "Non v’era alcuna volontà di disturbare, irrompere o creare disordini. Ci siamo trovati bloccati in maniera ingiustificata da parte della polizia che evidentemente per ordini superiori non può far entrare le bandiere palestinesi in determinati contesti. E questa è una grave violazione del diritto di pensiero e di manifestazione. È una giornata abbastanza triste oggi ad Ancona per la democrazia".

Nicolò Moricci