Raddoppio Statale, lavori conclusi e beffa

Resta da completare il chilometro bloccato dai terreni inquinati sul quale è proibito intervenire fino a quando non ci sarà l’ok dell’Arpam

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La strada quasi interamente a quattro corsie aprirà entro fine anno, ma si sono sostanzialmente conclusi i lavori per i 12 chilometri della cosiddetta nuova canna sulla direttrice Ancona-Perugia nel tratto del territorio tra Fabriano e Serra San Quirico. Proprio in questi giorni si stanno effettuando le operazioni di carico con i mezzi pesanti sulla Statale 76 lungo gli oltre tre chilometri finali in zona Serra San Quirico che con ogni probabilità verranno aperti a giugno. Si tratta, appunto, dell’ultimo segmento dei 12 chilometri complessivi di raddoppio, anche se in coincidenza con quell’apertura prevista a brevissimo, per alcune settimane sarà chiuso al traffico il lato opposto contrassegnato anche da una lunga galleria per una serie di sistemazioni e manutenzioni anche sugli imbuti della viabilità provvisoria. Dunque quel tratto rimarrà ancora per un po’ a due corsie, ma ormai pare praticamente certo che entro la conclusione del 2021 diventerà realtà la quattro corsie, mettendo fine a una storica incompiuta scandita da problemi burocratici e non poca sfortuna per aver visto tre diverse società appaltatrici uniche del progetto, fermarsi nel tempo a causa dei problemi finanziari. Unico nodo irrisolto il segmento di un chilometro e trecento metri destinato a rimanere a una sola corsia per senso di marcia per diverso tempo. Si tratta della porzione di strada in zona Valtreara di Genga all’altezza del ponte Mariani, dove durante i lavori per il raddoppio emersa la presenza di bidoni interrati contenenti la sostanza tossica cromo esavalente. Al momento non è stato ottenuto il via libera dal Ministero per poter operare in quella zona per ragioni di sicurezza e dunque in autunno quando si procederà alla ‘Direttssima’ da Fabriano a Serra San Quirico, ci sarà comunque quel piccolo tratto di strozzatura a carreggiata dimezzata, in attesa di capire se in futuro si potrà intervenire o meno con la realizzazione di una nuova canna. Al di là di questo inconveniente, per l’attività di cantiere lo scatto è avvenuto negli ultimi mesi dopo entrata in vigore del ‘salva-opere’ del Governo Conte, provvedimento per il quale si è fortemente battuta anche la deputata fabrianese Patrizia Terzoni, che consente alle imprese subappaltatrici di Astaldi di ricevere dallo Stato un buona parte dei compensi non corrisposti dall’azienda in affanno e permettendo a molte realtà di essere tornate in servizio lungo la strada.

Alessandro Di Marco