
Rifiuti, il gestore unico passa tra proteste e dubbi
di Sara Ferreri
Via libera a maggioranza in assemblea Viva Servizi alla costituzione della società pubblica Corum per la gestione unica provinciale dei rifiuti: tre Comuni escono dall’aula in segno di protesta, due votano contro, due non partecipano al voto e uno si astiene. Prima del voto è stato discusso e messo ai voti il rinvio chiesto da alcuni Comuni ma è stato bocciato a maggioranza. L’ok dell’assemblea alla costituzione della New co Corum però necessità ancora di altri passaggi ‘burocratici’: la decisione dell’affidamento in house dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti e dell’Anac i quali avranno 60 giorni di tempo per pronunciarsi.
I primi Comuni, se non ci saranno intoppi legati ai due ricorsi che sono stati presentati al Tar Marche da Marche Multiservizi e Rieco, privati che effettuano la raccolta sul territorio (la prima a Falconara, la seconda a Senigallia, Monte San Vito e i Comuni della Valmisa, ma anche Camerano, Castelfidardo, Filottrano, Chiaravalle e Monsano) dovrebbero partire per luglio e gli altri nel secondo semestre dell’anno. Per ora i Comuni manterranno le tariffe, ma l’obiettivo è di arrivare alla tariffazione unica entro il 2025.
L’affidamento già deliberato in sede Ata non è piaciuto ai Comuni di Senigallia, Belvedere Ostrense e Serra San Quirico che ieri, in sede di assemblea dei soci Viva Servizi, hanno manifestato il loro dissenso uscendo dall’aula ma nemmeno a Monte San Vito e Camerata Picena che hanno votato contro. Astenuto Falconara che aveva chiesto di attendere l’esito dei ricorsi prima di procedere con l’affidamento pena il dover annullare tutto a cose fatte. Non ha partecipato al voto Montemarciano che non è riuscito a portare in consiglio comunale il giorno precedente la delibera perché, spiega il sindaco Damiano Bartozzi, "non sono arrivati nè il parere di regolarità contabile del ragioniere capo, né quello del revisore". Non ha partecipato al voto nemmeno Matelica. L’Ata di Ancona infatti è la prima in regione a partire con l’affidamento unico provinciale. Un appalto di 15 anni che vale 1,2 miliardi di euro e che porterà all’interno di Corum 661 dipendenti (quelli delle attuali società che si occupano della gestione rifiuti), cifra che poi dovrebbe stabilizzarsi a 656. I primi a partire, a luglio salvo nuovi intoppi, saranno sei Comuni della Vallesina: Staffolo e San Paolo di Jesi, Cupramontana, Montecarotto, Castelbellino e Monte Roberto. Alcuni passeranno dalla raccolta di prossimità al porta a porta.