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Samb Il sogno ha un nome: è bomber Sbaffo

Società in silenzio, ma sembra si possa chiudere dopo la gara contro la Recanatese. L’Atalanta su Lonardo che poi resterebbe rossoblu

I giocatori della Samb in festa: chiudono il girone in testa con ampio margine

I giocatori della Samb in festa: chiudono il girone in testa con ampio margine

Sbaffo si, Sbaffo no. Questo l’interrogativo che i tifosi della Samb si pongono sui social dopo l‘incontro tra il Re Leone e il diesse Stefano De Angelis. In pochi credono nella casualità nonostante le dichiarazioni ufficiali. E i rumor che circolano in città, nonostante i dirigenti siano chiusi nel più classico e giusto silenzio, parlano già di un accordo raggiunto tra le parti. Anzi c’è pure chi dice che l’arrivo in rossoblù di Sbaffo venga ufficializzato dopo la trasferta di Recanati in programma il 12 gennaio.

D’altro canto la società leopardiana ha dichiarato di non mettere i bastoni ad alcune trattative che riguardino l’attaccante di Porto Recanati. Si parla, poi, di un concreto interessamento dell’Atalanta per Lonardo che sul piatto della bilancia ha messo un conguaglio in denaro maggiore di quello del Como, con la possibilità per l’attaccante classe 2005 di restare un rossoblù fino al termine della stagione.

Intanto si chiude un 2024 agrodolce per la Samb. Amaro per il modo in cui si è concluso il campionato, dopo un girone di andata da protagonisti. Poi il crollo, anche se lo scorso 7 gennaio, alla prima di ritorno, la formazione allenata da Maurizio Lauro si impose per 4-1 al Sora. Da lì una serie di risultati non proprio esaltanti che coincisero con il pareggio interno con il Monterotondo per 1-1 che indusse il presidente Massi a esonerare Lauro. Al suo posto venne chiamato l’esperto Marco Alessandrini che, sulla panchina rossoblù, durò come un gatto in tangenziale. Solo tre partite. Prima la vittoria di Termoli per 2-1, poi la sconfitta al Riviera per 3-1 con il Notaresco ed infine il pareggio esterno con il Matese.

La dirigenza rossoblù richiamò così in panchina Lauro, ma la squadra ormai aveva perso contatto con la vetta della classifica e ed era entrata nella classica strada senza uscita. Il 28 marzo il presidente Massi e il diesse De Angelis richiamano Lauro. Un solo punto in quattro gare, frutto dell’1-1 casalingo con il Chieti, e tre sconfitte con L’Aquila, Campobasso al Riviera e Atletico Ascoli. Scatta il secondo esonero per il tecnico ischitano con la dirigenza rossoblù che opta per la soluzione interna affidando la Samb all’allenatore in seconda Marco Mancinelli.

La formazione rossoblù terminò la regular season al quarto posto. Ai playoff ecco la vittoria in semifinale con l’Avezzano ed il pareggio di L’Aquila 1-1 che permise agli abruzzesi di aggiudicarsi questa, inutile, appendice di campionato. A giugno Massi conferma il diesse Stefano De Angelis ed affida la panchina ad Ottavio Palladini. E iniziano ad arrivare le prime soddisfazioni per il patron rossoblù che finalmente vede una Samb granitica, compatta e soprattutto con calciatori attaccati alla maglia. Merito di Palladini che oltre alle sue spiccate qualità tecniche ha saputo inculcare ai suoi ragazzi la giusta e dovuta mentalità. Ed ecco, quindi il primo posto in classifica con sette punti di vantaggio sull’Aquila, con numeri da primattrice. 40 punti, frutto di 12 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta.

Benedetto Marinangeli