"Sedie per chi non cammina rotte e sporche di sangue"

Segnalazione al Carlino: "Una situazione disastrosa che si protrae da 18 mesi. Nonostante i solleciti continuano a rimanere fuori uso e prive di igiene".

"Sedie per chi non cammina rotte e sporche di sangue"

"Sedie per chi non cammina rotte e sporche di sangue"

Rotte o comunque fuori uso, spesso sporche e addirittura con macchie di sangue sui sedili o sulle strutture. Stiamo parlando delle sedie a rotelle messe a disposizione dalla direzione aziendale all’ospedale di Torrette per i pazienti che hanno difficoltà a camminare. Un servizio, che, va detto, ha sempre funzionato e mostra un elevato tasso di civiltà sanitaria. Ogni tanto qualche disservizio c’è e una segnalazione in tal senso ci è arrivata ieri in redazione. Una richiesta di chiarimento che riporta, con tanto di documentazione fotografica, la situazione delle sedie a disposizione per chi arriva in ospedale e ha bisogno di un supporto di quel tipo. Quella della signora Carla non è stata una bella esperienza: "Un totale disservizio per i pazienti esterni dell’ospedale Umberto I° di Ancona _ ha scritto al Carlino la signora Carla _. Segnalo la disastrosa situazione delle sedie a rotelle per l’utenza che si protrae da almeno 18 mesi, ahimè il tempo che è trascorso dalla mia prima volta che sono entrata nel calvario della sanità di Ancona. Chi affitta gratuitamente le sedie riferisce che sono stati fatti innumerevoli solleciti sia di riparazione che, soprattutto, di sostituzione, ma tutto caduto nel nulla. Come potete vedere dalle foto, ho trovato anche una carrozzina sporca di sangue, alla faccia dell’igiene e prevenzione. Mi fermo qua, speranzosa che la mia segnalazione possa essere di aiuto a tutte le persone che come me si recano quotidianamente in ospedale per delle cure". Al netto delle proteste dei cittadini che si recano all’ospedale e si trovano davanti a simili problemi, non va dimenticato che i primi responsabili di questa situazione sono gli stessi soggetti che usufruiscono del servizio. Il messaggio di salvaguardia delle strutture pubbliche va girato anche a loro.