"Si parte con le solite criticità Il Green pass non è un problema"

"Manca il personale, ci saranno 4mila supplenti e il supporto anti Covid c’è solo sino a fine anno"

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Green pass, distanziamento dentro le classi ‘pollaio’, vaccini e tamponi, personale scolastico insufficiente e la sfida di arrivare a giugno 2022 con lezioni ‘in presenza’. Mancano tre giorni all’inizio dell’anno scolastico e cerchiamo di tracciare un quadro della situazione con Paola Martano, segretario regionale del sindacato Snals-Confsal e soprattutto docente.

Martano, come parte l’anno scolastico?

"Esattamente come un anno fa, con le solite carenze, a partire dalla copertura delle cattedre. Dei tre concorsi fissati a livello nazionale ne è stato portato a compimento uno solo e la copertura dei posti vacanti come al solito è garantita dai supplenti, un plotone di quasi 4mila precari. Gli insegnanti vanno stabilizzati, ma i supplenti costano meno. Fanno da tappabuchi, ma la didattica non è garantita allo stesso modo".

E il resto dei lavoratori?

"Esattamente, come il personale Ata. Da mercoledì dovranno occuparsi delle pratiche sui Green Pass, una mole di lavoro in più senza che gli organici siano stati rinforzati. Temo sarà difficile garantire la massima fluidità delle operazioni. Il personale straordinario Covid è stato garantito in numero non sufficiente e per ora soltanto fino al 31 dicembre, poi si vedrà. Per non parlare poi dei dirigenti scolastici".

Si spieghi meglio.

"Avranno delle responsabilità troppo grandi, il sistema li ha messi in cima a una catena dove rischieranno in prima persona le conseguenze di pratiche organizzative complesse legate all’emergenza pandemica".

A tal proposito, le risultano criticità sul fronte dei Green pass per il personale?

"Qualche caso, ma nulla che impedirà lo svolgimento delle lezioni credo. In fondo il 92% del personale scolastico nelle Marche è immunizzato, siamo una regione virtuosa in tal senso. Per altro, tuttavia, abbiamo limiti importanti sul fronte dei test salivari per tutti dove spero la Regione insista, ma la ricetta principale per limitare la diffusione del Covid resta potenziare il tracciamento".

Lei cosa pensa sull’obbligo del pass per lavorare?

"Sono d’accordo e resto convinta sull’efficacia della campagna vaccinale per uscire dall’incubo. Assistiamo alla follia di pochi che rifiutano di immunizzarsi, spacciando libertà per anarchia, e la maggioranza che tace".

E poi ci sono loro, gli studenti: cosa li aspetta?

"Mi auguro un anno di lezioni in classe. A loro, soprattutto lo scorso anno, è stato tolto un pezzo di vita. Certo, le istituzioni non hanno fatto molto per metterli nelle condizioni di maggior sicurezza possibile".

Quali le principali criticità?

"Non aver adeguato le aule, molto spesso troppo numerose e senza distanziamento, senza areazione efficace. Non vogliamo più fare lezione con le finestre aperte in inverno o avvolti nelle coperte".

Pierfrancesco Curzi