Stupro Ancona, violentata per mesi. "Altre ragazze in quella casa". Anche film hard

Testimone: "Le vedevo uscire confuse e barcollanti". Carne avariata e materiale di sette religiose

lIl nigeriano arrestato nel covo delle violenze e dello spaccio

lIl nigeriano arrestato nel covo delle violenze e dello spaccio

Ancona, 11 novembre 2018 - Ragazze dentro la casa delle violenze. Oltre ad Elisa altre giovani schiave della droga sarebbero finite nel vortice della nuova frontiera: sesso in cambio delle dosi (VIDEO). Chi vive nel quartiere ne ha viste di tutti i colori, un via vai continuo di persone, un giro incredibile di acquirenti. Tra di loro tantissime ragazze, qualcuna, addirittura, forse convinta a partecipare a dei filmini porno registrati coi telefonini da alcuni nigeriani (VIDEO) che vivevano dentro il civico 32g di via Giambattista Pergolesi.

IL COMMENTO L'incubo diffuso di Beppe Boni

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«La mia casa è a due passi da quella dove l’altro giorno è intervenuta la polizia – racconta un residente –, vivo qui da oltre cinquant’anni, conosco tutti e ho visto cambiare questo quartiere nel corso degli anni. Si parla di quella ragazza trovata dentro casa, ma sia chiaro, di ragazzine, anche più giovani di quella, su quella scala che conduce all’appartamento ne ho viste tante, troppe. Lì dentro non c’andavano per caso, ogni volta che uscivano le vedevo confuse, barcollanti. Non oso immaginare cosa accadesse in quella casa».

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Il residente ci racconta anche un altro particolare che, se confermato, sarebbe agghiacciante: «Premetto che non ho le prove concrete di questa cosa, ma mi baso su quanto raccolto dalla gente qui nel corso degli ultimi mesi, forse un anno. Si tratta di voci certo, ciò di cui il nigeriano arrestato quasi si vantava. In pratica avrebbe spinto alcune di queste ragazze a girare brevi video a luci rosse, con scene esplicite. Pare le convincesse regalando dosi di droga, ma anche facendole credere che avrebbero potuto fare soldi divulgando quei filmati».

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Una zona di Ancona dove il degrado urbano e sociale è andato peggiorando nel corso degli anni. Ci siamo andati ieri mattina: un immondezzaio. La casa dove i nigeriani (una decina, tutti irregolari) vivevano è piena di escrementi. Nel frigo c’era un fetore insoppoortabile. Trovato anche materiale riconducibile a credi religiosi diffusi in Nigeria.

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Un altro residente storico traccia una sorta di metamorfosi: «Di cose assurde in questo quartiere ne succedono tante ormai. Prima non era così, negli ultimi quindici, venti anni è andato tutto in malora. Una volta si viveva bene qui, mi creda, non c’erano problemi. Adesso viviamo in un’area fortemente degradata, dove lo spaccio di sostanze impera. Ci sono episodi di overdose, tra soccorsi dei sanitari e blitz delle forze dell’ordine. Ricordo ancora la morte di quella ragazza il giorno di capodanno di alcuni anni fa. Vivere così non è più possibile».

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Una mano per sistemare le cose nell’area delle cosiddette ‘Casette antisismiche’ l’avrebbe potuta dare l’applicazione del piano Erap, per via Marchetti/via Pergolesi. Si trattava di uno dei sette progetti inclusi nel cosiddetto Bando delle Periferie, con Ancona in prima linea. «Spero che il progetto possa presto essere applicato - conclude l’uomo residente in una delle casette -, c’è bisogno di pulizia, ma soprattutto di fare un censimento di chi vive dentro queste case».