GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Tamberi portabandiera: "Gimbo è già nella storia. Ma i campioni portano anche medaglie invisibili"

Intervista al presidente del Coni Marche, Fabio Luna, in vista delle Olimpiadi "Avere certi atleti fa bene a tutto il movimento sportivo della regione: danno quell’entusiasmo affinché sempre più ragazzi si avvicinino allo sport" .

Fabio Luna, presidente del Coni Marche. Lunedì il presidente del Coni nazionale Giovanni Malagò ha nominato il "nostro" Gianmarco Tamberi nel ruolo di portabandiera alle Olimpiadi di Parigi 2024 assieme alla schermitrice Arianna Errigo. Soddisfazione?

"Enorme per lo sport marchigiano e non solo. Ma la gioia più grande è per lui. Un degno riconoscimento ad un atleta che è già nella storia dello sport e dell’atletica leggera. Non dimentichiamo che è campione mondiale, europeo e olimpico in carica nel salto in alto, una disciplina che sforna eccellenze a livello planetario. Gianmarco lo merita come ragazzo, come sportivo e questo porta orgoglio alla nostra regione. Ricordo che nelle ultime otto edizioni delle Olimpiadi, da Atlanta 1996 con Giovanna Trillini, passando per Londra 2012 con Valentina Vezzali, fino a Parigi 2024 con Tamberi, abbiamo avuto tre portabandiera. Questo la dice lunga sul valore internazionale degli atleti marchigiani".

Ha già sentito Gimbo?

"La prima cosa che ho fatto. Gli ho mandato un messaggio perché ero collegato in diretta con la riunione del Coni e lui mi ha risposto dopo due secondi. Mi ha fatto estremo piacere, ma non svelerò il contenuto. Il secondo messaggio, invece, l’ho inviato al presidente Malagò, ringraziandolo per aver dato lustro alle Marche. E anche lui ha risposto subito, facendo capire che era qualcosa di giusto per la nostra regione".

Questo riconoscimento potrebbe avvicinare ulteriori persone all’atletica?

"Ricordate quanto accaduto dopo la vittoria di Tamberi ai Mondiali di Budapest? Il giorno dopo, al Conti di Ancona, c’era la fila di genitori che volevano iscrivere i loro figli all’atletica leggera. Noi non facciamo i dirigenti per crescere i campioni, ma sicuramente i campioni portano quell’entusiasmo affinché sempre più ragazzi si avvicinino allo sport. E i numeri sono molto positivi. Siamo sempre al primo posto in Italia, come regione, per numero di tesserati per abitanti e con la percentuale nettamente superiore alla media nazionale. Poi avere certi atleti, fa bene a tutto il movimento".

E sono tanti quelli che partiranno per Parigi...

"Non amo misurare la bontà dello sport con le presenze alle Olimpiadi. Forse sono più importanti quei numeri che citavo prima, medaglie invisibili che vinciamo giorno dopo giorno facendo fare l’attività a sempre più persone. Ma è chiaro che faccia piacere. Al momento abbiamo una platea di atleti possibili alle Olimpiadi moderne mai avuta nella storia dello sport marchigiano, dal 1896 ad oggi. Potremmo anche battere il record. Alcuni sono già qualificati, una decina, altri sei, sette sono in lotta e molto vicini. Un esempio su tutti: nella Nazionale di pallacanestro abbiamo tre marchigiani, ma la squadra non è ancora qualificata. Speriamo bene".

Insomma, forza azzurri e forza Marche?

"Le Marche non ci hanno mai deluso. Siamo una piccola regione, abituata a comunicare con i fatti. E tutti se ne accorgono il giorno dopo. Ringrazio i dirigenti per quanto fanno. Col supporto delle Istituzioni hanno affrontato gli ultimi anni in maniera encomiabile, passando dalla riforma sportiva alla pandemia, piuttosto che la crisi energetica, il terremoto e l’alluvione. Facciamo parlare i fatti e meno le parole. Poi se i nostri atleti faranno suonare l’inno d’Italia, saremo i primi a festeggiare".