Uomo accoltellato, l’arrestato nega tutto Condannato a un anno ed espulso dall’Italia

"Non sono stato io". Ha negato di essere l’autore dell’accoltellamento avvenuto venerdì mattina al Mandracchio, il tunisino di 52 anni, Kamel Majrdi, arrestato dalla polizia per lesioni aggravate dall’uso dell’arma. Il coltello poi non è stato trovato. Lo straniero si è difeso così ieri, in tribunale, davanti alla giudice Francesca Grassi che ha convalidato l’arresto. Difeso dall’avvocatessa Marina Quadrini ha patteggiato ad un anno di reclusione, pena sospesa. Davanti alla giudice ha spiegato la sua posizione dicendo di non sapere nulla del ferimento avvenuto e che non era stato lui. Sul tunisino è stata disposta, anche per richiesta del pm Giovanni Centini, l’espulsione dal territorio italiano. La polizia lo accompagnerà al Cpt di Bari, il centro di permanenza temporanea. Lo straniero aveva già diversi precedenti penali. Venerdì era al "Bareto de la scojera", al porto, quando ha discusso con un osimano di 54 anni. L’italiano, stando a quanto ricostruito dalla polizia, lo avrebbe rimproverato perché infastidiva alcuni clienti del bar. Il tunisino si sarebbe quindi alzato dalla sedia e lo avrebbe accoltellato provocandogli un taglio all’avambraccio. L’osimano è stato soccorso dalla Croce Rossa e portato in ospedale a Torrette con un codice di media gravità. Mentre il ferito veniva portato via in ambulanza sul posto sono intervenute guardia di finanza e polizia che ha poi proceduto all’arresto del magrebino. L’uomo era stato perquisito ma gli agenti non avevano trovato il coltello e nessuno altro oggetto contundente. È probabile che l’arma sia stata buttata in mare subito dopo il ferimento. I poliziotto venerdì hanno raccolto diverse testimonianze di persone presenti al bar che avevano indicato il tunisino come l’accoltellatore. Il taglio riportato dall’osimano è stato abbastanza profondo ma non da comprometterne l’uso. È stato saturato con diversi punti in ospedale.

Marina Verdenelli