"Vaccini, bloccate le esenzioni dei furbetti"

Molte le richieste arrivate ai medici di base per evitare il siero in vista dell’obbligatorietà del Green pass al lavoro previsto per oggi

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di Pierfrancesco Curzi

Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro, oltre alla farmacie prese d’assalto per i tamponi, c’è da registrare il tentativo, cercato da numerosi marchigiani, di essere esentati dal vaccino anti-Covid. Persone, lavoratori, desiderosi di trovare una strada legale affermando di non potersi immunizzare per una serie di motivazioni scientifiche, nella quasi totalità dei casi campate in aria: "Di queste richieste ne ho personalmente ricevute tante da parte dei miei assistiti, ma non ne ho fatta passare neppure una. Coi pazienti c’è un rapporto di conoscenza e di fiducia spesso e con loro sono stato chiaro, le regole sono regole e vanno rispettate". Lo dice Massimo Magi, presidente della Fimmg, la federazione dei medici di base delle Marche, lui stesso medico di famiglia.

Da quando, a settembre, il governo ha reso nota l’obbligatorietà del Green pass per accedere ai luoghi di lavoro se ne sono viste di tutti i colori. Chi ha scelto la strada della richiesta di esenzione per problematiche cliniche è andato a sbattere contro il muro della Commissione regionale composta da medici, virologi e così via: "Quelle finite sui tavoli della Commissione in arrivo dall’Area Vasta 2 – spiega un dirigente della sanità regionale che preferisce restare anonimo – sono state tutte respinte. Quante? Pochissime, appena a due cifre. L’opera di filtro è stata fatta in precedenza dai medici di base. La circolare ministeriale sul tema è piuttosto rigida e pone dei paletti molto saldi e alla fine i casi che potranno accedere all’esenzione saranno ovunque rarissimi. Detto questo le Aree Vaste riprenderanno in mano i carteggi inviati nelle scorse settimane per fare una nuova rivalutazione, ma non credo che saranno tantissime quelle ammesse".

Un ultimo, disperato tentativo di non vaccinarsi, ma allo stesso tempo non incorrere nella scure dei tamponi e, alla peggio, nelle sospensioni dal servizio senza stipendio. L’estrema ratio ha spinto tanti a tentare quel percorso: "A molti ho dovuto rispondere in maniera dura, perché era giusto così – aggiunge Massimo Magi – mi sono state fatte richieste di esenzione per motivi davvero assurdi. Persone che sostenevano di avere delle patologie incompatibili con le dosi vaccinali, in realtà erano delle obiezioni risibili. È chiaro, in molti ci hanno provato, pensando di trovare una spalla, un appoggio che ovviamente non c’è stato da parte mia. Nell’ultimo mese di queste richieste da parte dei miei pazienti ne ho ricevute diverse e a nessuna, una volta analizzati i singoli casi certo, ho concesso il via libera per arrivare alla Commissione. Come me credo si siano comportati tutti i medici di medicina generale del territorio, anzi ne sono certo. Come coordinatore della federazione dei medici di famiglia ho scambiato delle impressioni con molti di loro e ci siamo ritrovati su tutto".