"Variante Delta più contagiosa, non più letale"

Tre casi nelle Marche, I dottori Tavio e Menzo: "Ora analizziamo tutti i tamponi, ma vaccinatevi e si contiene, anche se è più resistente"

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di Niccolò Severini

Sono ricoverate all’ospedale di Fermo le due donne marchigiane contagiate dalla variante Delta. I medici di uno dei più importanti reparti di malattie infettive delle Marche, nonché centro Covid riconosciuto, stanno tenendo sotto osservazione la maceratese e l’ascolana contagiate, che al momento risultano leggermente sintomatiche.

La terza, ancora una donna, stavolta una turista lombarda scoperta positiva alla cosiddetta variante indiana, è stata rintracciata a Senigallia.

Ora la medicina del territorio sta intervistando le pazienti per ricostruire il quadro epidemiologico e quindi poter capire se anche i contatti stretti avuti nelle ultime due settimane sono risultati positivi al Covid e, se sì, a quale tipo di variante.

Il piano d’azione non cambia rispetto alle altre forme virologiche: tracciamento degli spostamenti e screening su famigliari e contatti.

"Mi costa dirlo, ma la variante non è stata isolata su un paziente ricoverato - spiega Marcello tavio, primario di Malattie infettive all’ospedale di Torrette e presidente della Simit (la Società italiana di malattie infettive e tropicali) -. Questo significa che ora la medicina del territorio farà il suo lavoro e ci saprà fornire risposte sui contagi".

Ma come è stata scoperta? "Non c’era nessun dubbio preventivo o indicazione. Ora che i tamponi positivi sono di meno possiamo effettuare il campionamento sequenziale su tutti quelli che ci arrivano in laboratorio a Torrette". Al momento, in Italia, la variante Delta è diffusa per il 10% dei casi totali: "E’ più contagiosa e più resistente al vaccino dalle prime informazioni che abbiamo - continua il dottor Tavio -. C’è un solo modo per contenerla: vaccinatevi. Sembra un controsenso per quello che ho detto, ma solo con l’immunizzazione si blocca la sua diffusività. E una volta stoppata quella, torna sotto controllo".

Gli fa eco Stefano Menzo, direttore dell’unità di virologia dell’ospedale di Torrette: "Ora possiamo sottoporre a tipizzazione molti più tamponi per capire la natura del virus. Cominciamo dal modo più rapido per scoprire se è la variante inglese (quindi Alpha), che al momento è diffusa per l’80% dei casi sul nostro territorio". Ma se il tampone analizzato non risponde al caso sopracitato si continua con il sequenziamento genetico per indivduare la natura del contagio.

"Come ogni virus - continua il dottor Menzo -, anche questo muta e questa variante diventerà prevalente sul territorio. Ovviamente come ogni cosa nuova desta preoccupazione, per la sua maggior contagiosità".

Al momento non ci sono evidenze che dicano che sia più pericolosa o letale, ma solo più contagiosa. Il dottor Menzo conclude: "Il virus al momento circola soprattutto tra i giovani, che sono per la maggior parte asintomatici, così ci accorgiamo dei contagi in caso di persone con sintomi e di una certa età. Intanto però le scuole sono chiuse e questo aiuta"