Variante inglese: ecco dove il virus mutato fa più paura in provincia di Ancona

Valmusone, Ancona città, Jesi e Senigallia sono considerate le zone più a rischio. L’apparato tecnico-sanitario della Regione ha inviato un allarme alla giunta

Covid: analisi sulle varianti

Covid: analisi sulle varianti

Ancona, 9 febbraio 2021 - La variante inglese fa paura tanto quanto l’aumento stesso dei contagi da Covid. Fa temere davvero in alcune zone più di altre tanto che proprio per queste l’apparato tecnico sanitario ha lanciato l’allarme al presidente della Regione Francesco Acquaroli. Nel mirino Loreto, Osimo, Castelfidardo e poi Jesi, Ancona e Senigallia. Per queste città è stato allertato il governatore, preoccupato per la situazione di Ancona dove metà dei contagi, che hanno superato quota 200 da settimane, dipende dalla variante inglese già dilagante in Umbria, regione che ha istituito la zona rossa "rafforzata" per due terzi ieri per 300 casi giornalieri di variante inglese e brasiliana insieme. Si pensa di poter riuscire a frenare in tempo l’aumento e contenere la situazione in quelle zone marchigiane. Prossima al confine con l’Umbria c’è la piccola Sassoferrato, con 64 positivi e 232 isolati, in bilico. La variante cammina, si insinua e colonizza interi paesi passando spesso per le scuole.

Varianti Covid, Acquaroli: "Pronti a intervenire, nessuna zona rossa" - Variante inglese nelle scuole delle Marche. Alunni contagiati tra Macerata e Ancona I casi totali di Covid sono comunque in aumento vertiginoso nelle ultime tre settimane. La situazione è delicatissima in Valmusone. Osimo ha 325 persone positive al Covid e complessivamente 568 in quarantena. In un giorno è stato registrato un aumento di 22 casi, quasi un record. Castelfidardo viaggia sulle 206 positive e 586 in quarantena. A Loreto ci sono 122 positivi e 269 persone in isolamento domiciliare. Difficile anche la situazione di Ancona, meglio di Osimo in proporzione se si considerano i suoi centomila abitanti contro i 35mila della seconda: ci sono 564 positivi e 1027 in quarantena. Jesi ne ha 284 (545 in isolamento) e Senigallia 192 (358 in quarantena). A pesare sono certamente i focolai nelle case di riposo che già da soli, ad esempio a Osimo, costituiscono un terzo degli infetti totali. Poi la scuola, non appena è stato dato il via alla riapertura molte classi sono andate in quarantena e intere famiglie hanno dovuto isolarsi dal mondo, di nuovo, chiuse in casa come durante il lockdown. Venerdì scorso c’è stato un ricovero a Castelfidardo di una donna sulla quarantina portata a Torrette dal personale della Croce Bianca di Numana. Si è scoperto poco dopo che si trattava della variante inglese di cui si stanno studiando i contorni e le implicazioni. Non si sa ancora però come quella donna possa aver contratto il virus di là dal canale della Manica: da tempo era a casa malata di Covid. «E’ più contagiosa per i bambini ma per fortuna la letalità non è peggiore per tutte le fasce d’età – informa il dottor osimano Giuseppe Cicione, segretario provinciale Federazione italiana medici pediatri (Fimp) – Siamo stati proprio noi medici pediatri a capire sette-otto giorni fa che qualcosa non quadrava e ad avvertire le autorità. Il numero dei casi era più numeroso. Possiamo comunque tranquillizzare le mamme perché da un punto di vista clinico non è più grave. Mi auguro che rimanga un focolaio e che resti circoscritto. Da parte nostra c’è massima allerta. Questa variante, adesso, non ci voleva". Il tracciamento continua da parte del personale medico, così come l’attività di somministrazione dei tamponi che è stata potenziata. A Sirolo l’amministrazione comunale ha autorizzato la presenza del camper dell’Inrca per i tamponi molecolari e antigenici in piazza Brodolini ogni martedì a partire da oggi dalle 15 alle 17. Prenotazioni al cellulare 3665615656. Oltre lo screening dei giorni scorsi messo in atto da tutti i Comuni della vallata del Musone e i comportamenti di autotutela, un’ulteriore opportunità, a pagamento, per la protezione e la serenità dei sirolesi e dei residenti nella Riviera del Conero in attesa dei vaccini.