PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Video choc in terza media. Distrugge un libro in classe e inneggia al nazifascismo

Folle show di un 14enne filmato da due compagni e pubblicato sui social network. La scuola ha preso provvedimenti: pene lievi per lui, più pesanti per chi l’ha filmato. Il ragazzo ha strappato il testo dalle mani di un prof ed è salito in piedi sul banco.

Il fatto è accaduto all’interno di una scuola Media della città

Il fatto è accaduto all’interno di una scuola Media della città

Inneggia al nazifascismo vandalizzando un libro in classe dopo essere salito sul banco mentre alcuni compagni lo filmano con i telefonini: raffica di provvedimenti disciplinari in una scuola media di Ancona. Una serie di comportamenti assolutamente censurabili, sia sotto il profilo etico e storico che su quello regolamentare, sfociati in provvedimenti disciplinari decisi dalla dirigenza scolastica. Il protagonista della scena immortalata nel video, studente di terza media, stando a quanto siamo riusciti a ricostruire, sarebbe stato punito con una sospensione di un giorno, mentre le cose sarebbero andate decisamente peggio a chi ha fatto quelle riprese e chi, successivamente, ha postato quel video sui social: per loro la sospensione è di una settimana, sanzioni che andranno a influire sul voto in condotta.

Il video in questione ha avuto vita breve sui profili incriminati, rimosso con estrema rapidità probabilmente su input di alcuni genitori di alunni di quella classe, ma le tracce, indelebili, sono rimaste. Quando la direzione di plesso e soprattutto quella dell’istituto comprensivo è entrata in possesso delle prove è stato aperto il fascicolo disciplinare nei confronti di almeno tre studenti di 14 anni, sebbene praticamente quasi tutta la classe sia stata poi ascoltata per ricostruire i fatti. Direzione d’istituto comprensivo che il Carlino ha contatto pochi giorni dopo l’episodio per chiedere un incontro e dei chiarimenti rispetto a quanto accaduto in quella classe di terza media. Al di là di uno scambio di mail, tuttavia, senza entrare nel merito della vicenda, ma fermandosi all’analisi delle regole deontologiche da seguire in questi casi, non si è riusciti ad andare. Seguendo rigorosamente quelle regole, mirate a non rendere riconoscibile in alcun modo i protagonisti della brutta pagina, in quanto minorenni, abbiamo deciso di non pubblicare neppure il nome della scuola e dell’istituto comprensivo. Alla richiesta, da parte nostra, di un incontro in presenza per discutere dell’episodio e appunto dei dettagli deontologici, l’interlocuzione via posta elettronica si è interrotta.

Prima vittima di questa messinscena, probabilmente preparata dai protagonisti, il professore che stava facendo lezione. Le sospensioni temporali, tutte con obbligo di frequenza a scuola, dovrebbero partire dopo il ponte dei santi e dei defunti, dal 4 novembre in poi. In realtà i fatti risalgono a un paio di settimane fa, ma il Carlino è riuscito a mettere insieme i pezzi della vicenda in questo lasso di tempo e riportare la notizia ieri. Una giornata assolutamente particolare, tra l’altro, visto che il 28 ottobre del 1922 è passato alla storia per la Marcia su Roma dei fasci di combattimento, fondati nel 1919 da Benito Mussolini che da quel giorno assunse la guida politica e dittatoriale del paese. Il cuore del ‘900, infatti, riporta alla memoria il periodo più oscuro della storia d’Italia e a più di un secolo da quegli eventi un ragazzino di terza media decide di inneggiare al regime fascista con un gesto censurabile.

I fatti raccontano che l’alunno, dopo essersi impossessato del testo del docente ed essere salito coi piedi sul banco, avrebbe iniziato a strappare le pagine di quel libro urlando termini irripetibili legati appunto all’epoca del delirio nazifascista in cui Mussolini e i suoi sodali hanno trascinato l’Italia. Mentre tutto questo accadeva almeno un suo compagno di classe (pare possano essere di più) l’ha ripreso con il cellulare. La direttiva del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha ribadito il divieto di portare e soprattutto di utilizzare i telefonini in classe, non è stata rispettata e anche su questo i vertici dell’istituto comprensivo e del plesso scolastico in questione dovranno fare piena luce. Sui provvedimenti disciplinari hanno deciso gli organi collegiali, ma certo colpisce che l’autore di quella che non può essere considerata solo una ‘bravata’ abbia ricevuto una sanzione molto più morbida di chi ha girato il video e di chi l’ha pubblicato sui social.