Vigili urbani picchiati durante un controllo

Hanno fermato un 40enne alla guida di un motorino: era senza patente. Aggrediti con calci e pugni, i due agenti sono finiti in ospedale

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di Sara Ferreri

Alla guida di un motorino, lo fermano per un controllo ma alla richiesta classica degli agenti "Patente e libretto" lui inveisce, diventa una furia aggredendo e sferrando calci e pugni agli agenti di polizia locale. Protagonista dell’aggressione ai due agenti avvenuta giovedì mattina in via Setificio davanti all’attività del kebab, un quarantenne di origini straniere. I due agenti hanno tentato di bloccare l’uomo che non sembrava volersi placare. Grazie all’intervento di una seconda pattuglia sopraggiunta, gli agenti sono riusciti a riportarlo a più miti consigli e a condurlo poi al comando di polizia locale dove è stato fotosegnalato con conseguente trasmissione degli atti all’autorità giudiziaria per la relativa denuncia. Dovrà rispondere di denuncia per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per guida senza patente. I due agenti sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani dove sono stati sottoposti a tutti gli accertamenti del caso. Hanno riportato contusioni multiple e sono stati dimessi con una prognosi di sette giorni ciascuno. Lo straniero era stato intercettato dalla pattuglia, essendo un volto ormai noto alla polizia locale perché sorpreso altre volte a guidare veicoli senza aver mai conseguito la relativa patente necessaria per guidarlo. Dunque, nel vederlo muoversi nuovamente in sella al ciclomotore, gli agenti lo hanno prontamente fermato per contestare una condotta che costituiva pericolo per sé e per gli altri. L’episodio è avvenuto giovedì appena 24 ore dopo l’arrivo del nuovo comandante Giovanni Dongiovanni. E segue di nemmeno due settimane l’aggressione con ferimento di due agenti della polizia di Stato da parte di due colombiani al viale della Vittoria. Episodi che spaventano in una città come quella di Jesi. L’ultima aggressione ad agenti della polizia locale che era rimbalzata sulle cronache è avvenuta diversi anni fa alla fiera di San Settimio. Interviene anche l’Ugl Marche tramite il segretario Vincenzo Marino: "Come si fa sicurezza se chi la deve garantire non lavora in sicurezza? Questo non ci risulta essere l’unico caso ed evidenzia una situazione cronica. Sono anni che chiediamo formazione, strumenti di difesa, aumento dell’organico e continuiamo a registrare i soliti proclami autoreferenziali senza che si risolvano i problemi. A fronte di una popolazione di circa 40mila abitanti abbiamo un organico di 25 unità anzichè 50, una centralecomando ubicato nel centro che limita pesantemente l’operatività delle pattuglie, specie per le chiamate urgenti. La formazione è insufficiente (autodifesa) e mancano gli strumenti come il bastone estensibile. Quelle in dotazione e cioè lo spray al peperoncino è in scadenza. Diciamo basta mandare allo sbaraglio vite senza garantire la sicurezza sul lavoro e tutelare la sua salute psico-fisica. Lunedì presenteremo una denuncia".