Violenze e minacce col coltello: condannato

Un 45enne è finito a processo dopo anni in cui la moglie ha vissuto momenti d’inferno insieme con i figli. Lui nega le accuse

Violenze e minacce col coltello: condannato

Violenze e minacce col coltello: condannato

Sminuita e offesa dal marito che non si sarebbe trattenuto nemmeno davanti ai loro due figli, ancora minorenni, costretti ad assistere a litigi e violenze quotidiane soprattutto verbali contro la madre minacciata persino con la lama di un coltello. "Lo vedi questo? Prima o poi qui ti va", gli avrebbe detto un giorno l’uomo, mimando che l’avrebbe accoltellata. Dopo un processo partito per maltrattamenti in famiglia aggravati contro la moglie è arrivata la condanna per l’imputato, un 45enne campano, residente a Chiaravalle. Il collegio penale presieduto dal giudice Carlo Cimini mercoledì pomeriggio ha inflitto una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione e una provvisionale di 10mila euro da liquidare alla ormai ex consorte come risarcimento danni. La donna era parte civile con l’avvocato Mara Roccisano. Proprio nella cittadina natale di Maria Montessori si sarebbero consumati i fatti, ripetuti negli anni, con episodi avvenuti anche in altri luoghi frequentati dalla coppi, a Senigallia e a Montemarciano.

I primi atteggiamenti aggressivi sarebbero iniziati, stando alle accuse, addirittura nel 2008, un anno prima che la coppia mettesse al mondo due gemelli. Con la nascita dei bambini il quadro familiare non sarebbe migliorato e sarebbe degenerato fino a quando la donna, poco più che 40enne, non ha sporto denuncia alle forze dell’ordine. A preoccuparla è stata la minaccia del coltello che il marito, ad aprile del 2021, le avrebbe brandito davanti al viso. Spaventata la moglie si è fatta forza e ha chiesto aiuto iniziando un percorso di separazione. Stando ai fatti denunciati lui l’avrebbe riempita di offese negli anni, sottomettendola anche a episodi come quelfo di baciargli i piedi se voleva uscire perché tanto "la donna deve essere sottomessa al marito" si sarebbe giustificato il 45enne.

In lei avrebbe adottato un atteggiamento di soggezione fatto di minacce quali "prima ammazzo te poi ti metto sotto terra". Per il marito lei sarebbe stata "una bambola gonfiabile, con un neurone in testa". L’avrebbe offesa anche sulle origini locali parlando di "marchigiani di m.". L’uomo l’avrebbe accusata anche di aver messo alla luce due figli poco intelligenti e davanti a lei avrebbe promesso di fare loro del male con frasi quali "vi farò passare una settimana d’infemo", "preparatevi il bello deve venire". In casa il campano avrebbe avuto scatti di ira tali da danneggiare gli arredi dell’abitazione, anche davanti ai due gemelli. L’Imputato era difeso dall’avvocato Cristiano Luciani e ha sempre rigettato le accuse.

Marina Verdenelli