Vive in un container, una torta per la sua festa

I City Angels hanno fatto una sorpresa ad Anna, 43 anni, finita ai margini a Posatora: "Da quindici anni ormai sono una barbona"

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di Marina Verdenelli

Da quindici anni la strada è la sua casa. Prima è stata in una roulotte parcheggiata all’ex Auchan, poi il mezzo lo ha portato al parcheggio dello stadio del Conero ma glielo hanno incendiato. Anna, 43 anni, anconetana, è una senzatetto finita a vivere in un container a Posatora, in via Grotte, di quelli messi a disposizione durante il terremoto. Ne ha fatto la sua casa ma gli inverni sono freddi e le estati troppo calde per permetterle di vivere lì dignitosamente.

Ad Anna è arrivato l’appoggio dei City Angels che venerdì le hanno fatto una sorpresa, una torta per il suoi 43 anni e un regalo, una radio che ora potrà ascoltare e farsi un po’ di compagnia.

"La vita è stata subito spietata con me – racconta Anna al Carlino – a sette mesi sono stata abbandonata e sono finita in un istituto dove sono rimasta fino all’età di sette anni.

Poi mi hanno data in affido ma la mia mamma adottiva si è ammalata di tumore.

Avevo dieci anni e a casa dovevo pensare a tutto io, andavo a scuola, cucinavo, pulivo, mi prendevo cura di lei perché mio padre adottivo faceva il ferroviere e stava spesso fuori".

Sulla strada Anna è finita quando sono morti i suoi genitori adottivi.

Nel percorso della sua vita ha incontrato un uomo e a 17 anni è rimasta incinta e si è spostata ma ad otto mesi e mezzo di gravidanza il bambino lo ha perso. "Purtroppo mio marito ha avuto problemi con gli usurai – dice Anna – e ci hanno pignorato casa. Io gli ho chiesto spiegazione e quel giorno lui mi ha dato una spinata e mi ha fatta finire contro il tavolo della cucina.

Ci ha rimesso il bambino, me lo hanno fatto partorire morto". Dopo qualche anno ci riprova, rimane incinta di nuovo e mette al mondo una bambina ma torna a vivere dai genitori.

Morti loro la proprietaria di casa la sfratta e lei finisce di nuovo per strada.

La figlia la dà al marito e lei finisce a vivere in roulotte.

"Qui non posso più stare – ammette Anna – d’inverno mi scaldo con zuppe pronte e prendo le candele in chiesa per farmi luce. Vorrei poter sapere se c’è una casa di emergenza per me, vorrei anche lavorare ma non trovo niente. Mi sono state fatte tante promesse ma poi la gente sparisce. Ti dà una mano all’inizio poi non li vedi più".

Patrizia Guerra dei City Angels, la mamma coraggio che continua a portare avanti anche la battaglia contro la violenza delle baby gang, e le associazioni "Le fate del cuore" e "Vita e famiglia" si sono interessate ad Anna e la stanno aiutando con generi alimentari e vestiti.

"Non possiamo promettere una casa ad Anna – dice Guerra – ma faremo del tutto per sensibilizzare il suo caso. Questa donna va tolta dalla strada". In via Grotte il container è circondato da vegetazione. Lei lo ha allestito con gli aiuti che le hanno dato nel tempo. "Mi accontenterei anche solo di avere una stufetta a gas per l’inverno – dice Anna – se una casa per me non c’è".