LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Ancona, 19 yacht non dichiarati al Fisco: maxi multe per 145 mila euro

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno controllato porti, cantieri navali delle Marche e imbarcazioni intercettate in navigazione: 19 i mezzi navali battevano bandiera di Paesi stranieri ma risultavano di proprietà di soggetti fiscalmente residenti in Italia

Ancona, 19 yacht non dichiarati al Fisco: maxi multe per 145 mila euro

Ancona, 5 giugno 2025 — Yacht fantasma sconosciuti al Fisco, perché immatricolati all’estero, ma appartenenti a proprietari italiani. Per questo il Reparto operatorio aeronavale della Guardia di finanza di Ancona è entrato in azione, individuando 19 imbarcazioni da diporto, di valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, e facendo scattare così delle maxi multe per 145 mila euro.

Finanziere del Reparto operatorio aeronavale della Guardia di finanza di Ancona in azione
Finanziere del Reparto operatorio aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona in azione

I finanzieri del Comando dorico, hanno effettuato l’operazione per verificare la trasparenza fiscale legata al possesso e alla gestione di questa tipologia di beni di lusso, nonché accertare l’avvenuta comunicazione al fisco, del valore dei mezzi navali da diporto, immatricolati all’estero, ma di proprietà di soggetti residenti in Italia.

Durante le indagini, sono stati eseguiti 22 controlli, presenti presso i porti turistici e i cantieri navali marchigiani mentre erano in navigazione nelle acque marchigiani. Nel successivo sviluppo — condotto attraverso l’esame della documentazione esibita dai detentori delle unità da diporto controllate e il riscontro delle informazioni presenti sulle banche dati in uso al Corpo — ha permesso di accertare che ben 19 mezzi navali battenti bandiera di Paesi stranieri risultavano di proprietà di soggetti fiscalmente residenti in Italia. Gli stessi non avevano provveduto a comunicare all’Agenzia delle Entrate, in sede di dichiarazione annuale dei redditi, né la disponibilità, né tanto meno il loro valore di mercato.

Secondo la normativa fiscale c’è l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi annuale, qualsiasi investimento o bene detenuto all’estero, tra i quali devono essere ricomprese anche le unità navali da diporto. Tale obbligo, consente agli organi di controllo di poter meglio apprezzare la reale capacità contributiva del dichiarante e ricavarne informazioni ed elementi utili per valutare l’adeguatezza o meno dei redditi indicati nella dichiarazione.

Per tutte le ipotesi di omessa dichiarazione, le sanzioni previste sono state quantificate per un valore complessivo pari a circa 145.000 euro, a fronte di un valore accertato di beni non dichiarati pari a oltre 1,5 milioni di euro per le 19 barche immatricolate all’estero da cittadini residenti e taciute all’erario. Una buona notizia per le casse dell’erario, dato che l’attività svolta ha consentito un immediato recupero in quanto molti dei soggetti controllati hanno provveduto a effettuare con sollecitudine i versamenti delle somme dovute, avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso, che consente di ottenere uno sgravio sull’importo della sanzione.