Salvini e Sardine ad Ancona. "Marche a Fratelli d'Italia? Non è Risiko"

Il leader del Carroccio in piazza Plebiscito: "Prima squadra e progetto, poi il nome del candidato". Sul palco c'è il presepe. Sfilano anche i centri sociali

Sardine, Salvini (Ansa) e la piazza della Lega ad Ancona (Dire)

Sardine, Salvini (Ansa) e la piazza della Lega ad Ancona (Dire)

Ancona, 23 dicembre 2019 - Sardine in piazza Roma e Matteo Salvini in piazza del Papa, massima sicurezza oggi in centro per le due manifestazioni che vedono partecipare cittadini con pensieri politici diversi. "Se le Marche spettano a Fratelli d'Italia? Non siamo al mercatino o a giocare al Risiko. Sceglieremo il candidato migliore per la squadra. La piazza di oggi mi dice che c'è tanta voglia di cambiamento. Quindi penso che chiunque sia il candidato qui si vince", dice il segretario federale della Lega sul palco allestito in piazza del Plebiscito ad Ancona per l'iniziativa 'Liberiamo le Marche'. La sua è una risposta ai giornalisti che chiedono un commento sulla candidatura a presidente di Regione per il centrodestra del deputato Francesco Acquaroli (FdI), lanciata da Giorgia Meloni nei giorni scorsi. Una candidatura criticata fortemente dal gruppo regionale della Lega e dallo stesso responsabile marchigiano del Carroccio, Paolo Arrigoni, perché non condivisa.

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"Stiamo lavorando alla squadra e al progetto – continua Salvini - Il nome del candidato per quello che mi riguarda arriva alla fine perché l'importante è avere una squadra e un'idea di una Regione Marche più bella, più libera, più ricca. La sinistra sta deprimendo questa terra. Faremo le nostre valutazioni con l'inizio del nuovo anno. L'importante è mandare a casa una Giunta di incapaci e un Pd che ha fatto disastri non solo nella Regione Marche ma anche ad Ancona. Una squadra vince non solo se ha un centravanti ma se ha undici giocatori in gamba. Giudizi sui nomi dei singoli non ne esprimo perché con calma ne parleremo nell'anno nuovo". Salvini ha comunque ribadito che l'accordo "prevede l'unità del centrodestra per mandare a casa il centrosinistra, il nome arriverà alla fine di un percorso". Ci sono la capanna della Natività e il bambinello nella mangiatoia al centro del palco di piazza del Plebiscito di Ancona. 

Oltre 50 Sardine, invece, si sono radunate ad Ancona, davanti alla Fontana delle 13 Cannelle. Si presentano brandendo libri e anche un disco in vinile di canti partigiani. Uno degli organizzatori, Giorgio Mattiuzzo, arriva con 'La Costituzione in 30 lezioni' di Pasquini. Gli altri esibiscono libri di Liliana Segre, 'La tregua' di Primo Levi o volumi sul fascismo.

“Volevamo essere presenti ed esserci - spiega Mattiuzzo -, per non essere scambiati per il gruppo che ha deciso di manifestare contro Salvini in piazza del Plebiscito. Noi siamo Sardine pacifiche - sottolinea, riferendosi ad un piccolo presidio delle forze dell'ordine -. Abbiamo portato un libro perché la politica non può essere slogan, sono argomenti complessi, il caffè perché è ora di svegliarsi. Questo è il nostro slogan, siamo artefici del nostro destino, bisogna informarsi. La Costituzione è alla base di tutto”. Il gruppo canta 'Bella ciao' e Massimo Carrieri, “iscritto al Pc”, origini napoletane, ma residente ad Ancona, alza orgogliosamente un disco del 1975 dallo stesso titolo. “È un canto molto sentito”, dice.

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Un centinaio di manifestanti, probabilmente appartenenti a centri sociali di tutta Italia, sfila lungo corso Garibaldi. Il corteo, aperto dallo striscione 'Ancona non si lega', slogan lanciato dalle Sardine, si ferma a qualche metro di distanza da un blocco di agenti in assetto antisommossa, ma non ci sono contatti. Tra i manifestanti qualcuno vestito da Babbo Natale con grossi sacchi neri. “Noi siano antifascisti, noi siamo antifascisti” e “Gli stranieri siete voi” gli slogan scanditi, mentre vengono lanciati fumogeni rossi. Qualcuno brucia un po' di paglia per strada, ma non ci sono incidenti e i manifestanti si disperdono spontaneamente. Secondo fonti della Questura di Ancona, si tratta di una manifestazione non autorizzata. A garantire l’ordine pubblico anche la Digos