Valeria Mancinelli: “I miei 10 anni da sindaco di Ancona”

Il primo cittadino ha fatto un bilancio di fine mandato: "Io donna sola al comando? Sono fatta così, preferisco prendere decisioni che rinviarle. I teatrini di chi accontenta i partiti non mi piacciono. Abbiamo rimesso in piedi la città, non lascio la politica: è un virus”

Valeria Mancinelli racconta i suoi 10 anni da sindaco

Valeria Mancinelli racconta i suoi 10 anni da sindaco

Ancona, 11 marzo 2023 – Dopo dieci anni Valeria Mancinelli lascia il timone del Comune e ieri ha voluto fare il bilancio. Dati, opere, progetti, ma anche il suo ruolo di leader.

Sindaco Mancinelli, tra pochi mesi scade il suo mandato, poi tornerà a fare l’avvocato?

"Sì visto che non vivo di rendita. Prima mi riposerò un poco, andrò al mare al Passetto e poi…".

E poi, ancora politica?

"Credo di sì, non so ancora in quale forma, ma in fondo è un virus da sempre dentro di me. Si figuri che, snocciolando il bilancio dei due mandati, mi è tornata la voglia di fare campagna elettorale".

Alcuni sostengono che lei sia la classica ‘donna sola al comando’, di curare i rapporti verticalmente e non condividere: è così?

"La mia personalità è questa, a volte posso essere ruvida, ma per guidare un’amministrazione serve leadership, la comandante di una nave, non stimolare un gruppo di autocoscienza. Io sono così, altri sono fatti diversamente".

Lei non accetta i teatrini, ci può spiegare?

"Fare promesse, essere demagoghi, accontentare i partiti. Preferisco prendere decisioni invece di rinviare, galleggiare. Ho sempre rifiutato di fare polemiche con le opposizioni se non tirata dentro da esse, preferendo rispondere coi fatti".

A proposito di opposizioni, qualcuno ha accusato la sua giunta di accendere troppi mutui, mettendo in dubbio la stabilità del bilancio, e di inaugurare opere e cantieri solo in dirittura di arrivo: come replica?

"Se qualcuno accenna a un bilancio comunale in dissesto partono le querele. Il nostro bilancio è in ordine e sta meglio di dieci anni fa. Stanno bene anche le casse. I mutui li devi fare se vuoi lasciare un segno in città. Silvetti su questo tema ha molto da studiare, ma in fin dei conti ai candidati di centrodestra questo argomento è sempre stato indigesto".

E sui cantieri?

"In buona parte sono legati a progetti di alcuni anni fa e poi la tempistica non la decido io. Il Bando Periferie, tanto per fare un esempio, poteva già essere concluso se di mezzo non ci fosse stato l’azzeramento dei fondi da parte del governo giallo-verde nel 2018 e poi un evento epocale come la pandemia".

La città ha bisogno di manutenzione e di decoro, ne è consapevole?

"Abbiamo fatto il possibile coi fondi a disposizione. Il grosso delle risorse le abbiamo dedicate a rimettere in piedi la città, a dargli una visione con grandi opere. Siamo andati a caccia di tanti fondi e la squadra ha davvero fatto cose straordinarie. Le scuole, gli impianti sportivi, i contenitori, c’era una mole enorme di lavoro da fare. Ora sarà necessario mettere mano alle manutenzioni, agli asfalti, ai marciapiedi, al verde".