Padova, 26 settembre 2022 - Andrea Crisanti approda in Parlamento. Candidato col Pd nella circoscrizione Estero, il virologo - direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova - è stato eletto al Senato. Sessantotto anni, volto della lotta alla pandemia, Crisanti promette di "spendersi per gli ultimi e diffondere la conoscenza affinché possa impregnare la politica e concorrere al bene comune". A lanciarlo nell'arena politica sarebbe stato il segretario dem di Londra. "Mi ha chiesto di candidarmi e io ho accettato", raccontava qualche giorno fa a Un Giorno da Pecora. Solo dopo era arrivata la chiamata di Enrico Letta. Adesso il microbiologo farà la spola tra la sua Padova, Londra e Roma, dove ha una casa.
La soddisfazione per il risultato personale si unisce allo "sconforto" per l'esito complessivo delle elezioni Politiche. Crisanti sperava in "un'affermazione maggiore del Partito democratico. Ma l'Italia non si cambia in 5 anni. Rispettiamo la volontà degli elettori". Promette "un'opposizione costruttiva". Ma ci aspettiamo scintille. Con la premier in pectore Giorgia Meloni, Crisanti ha avuto da ridire anche recentemente. Si parlava di gestione Covid, e la leader di fratelli d'Italia si scagliava contro "l'applicazione del modello cinese", ribattezzato contagi-zero, in Italia: "Non sa di cosa parla - aveva commentato il virologo - In Italia c'è stato semmai il problema contrario".
In queste settimane di campagna il virologo giura di essersi "impegnato al massimo. Era la mia prima campagna elettorale e non era facilissimo. Mi creda, è stato un buon risultato", assicura. Cosa succede ora? "Io ho tantissime idee e progetti - spiega - Sicuramente ho un impegno con gli italiani all'estero per cercare di risolvere una serie di problemi e su questo voglio lavorare intensamente. Non so nulla ancora di come gestirò da adesso in poi l'attività scientifica. Sicuramente ora privilegerò la parte dell'impegno politico, perché ho preso un impegno con gli elettori che intendo mantenere", ribadisce.
Niente rimpianti quindi per lo scienziato, che forse dovrà affrontare un po' di maretta in famiglia. La moglie Nicoletta era contraria alla candidatura. "Gli ho detto che era una cosa da pazzi ma lui ha insistito: ha la testa dura", commentava a un Giorno da Pecora, promettendo comunque il suo sostegno al marito. Penserà lei al look del primo giorno a Palazzo Madama. "Una giacca rossa non sarebbe affatto male". Sicuramente rossa sarà la cravatta, in omaggio alla sua storia di sinistra. "A 18 anni ero iscritto alla Fgci di Enrico Berlinguer- ricorda Crisanti - che è stato il più grande segretario".