Garante per l'infanzia Toscana: 'Stop alla discriminazione dei bambini senza green pass'

Camilla Bianchi ha scritto a governo e Regione Toscana per ricordare che “le norme vanno attentamente mediate e calibrate per garantire equa tutela, soprattutto se rivolte a minorenni”

La campagna vaccinale e la gestione della pandemia

La campagna vaccinale e la gestione della pandemia

Firenze, 14 febbraio 2022 - "Evitare ogni forma di discriminazione, anche indiretta” dei bambini, che siano o no vaccinati. A lanciare l'appello la garante per l'infanzia della Toscana, Camilla Bianchi, che ha scritto a governo e Regione per superare o quantomeno temperare le conseguenze legate ai due decreti legge che limitano lo sport e la didattica in presenza per i bambini sprovvisti di green pass.

“Le norme – scrive - vanno attentamente mediate e calibrate per garantire equa tutela. Soprattutto se rivolte a persone di minore età che, dopo due anni di emergenza sanitaria, continuano a scontare tutto il disagio e le drammatiche conseguenze della marginalizzazione". Dopo le numerose segnalazioni pervenute dai genitori, la garante si rivolge a palazzo Chigi e a palazzo Strozzi Sacrati per ottenere un segno di reale attenzione nei confronti di bambini e adolescenti. Pur riconoscendo che i due decreti del governo sono stati adottati a garanzia della salute pubblica, Bianchi ricorda infatti che "esiste anche il diritto allo sport e all'educazione”.

“La condizione vaccinale delle persone di minore età non può essere un discrimine al godimento di diritti costituzionali ampiamente sanciti e riconosciuti. Peraltro - prosegue – non esiste obbligo di immunizzazione per questa fascia di età ed essendo minori non hanno neanche facoltà di scelta". Nelle lettere a governo e Regione Toscana la garante ricorda "la netta presa di posizione assunta da Amnesty international che esorta il governo a non utilizzare il green pass a scopi discriminatori" e se per un verso giudica "ingiustificato e ingiustificabile" non aver considerato il ruolo fondamentale dello sport nella crescita dei giovani, contestualmente lamenta "l'oggettiva differenziazione" introdotta sulle quarantene scolastiche in caso di positività fatto che, conclude la riflessione, "incide gravemente sul diritto costituzionalmente garantito all'istruzione".