ILENIA PISTOLESI
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"Green pass obbligatorio anche a scuola"

L’assessora all’istruzione (nonché professoressa d’italiano) Viola Luti: "Non possiamo più permetterci stop o ritorni alla Dad"

di Ilenia Pistolesi

"Il Green Pass a scuola è una misura di buon senso". In un’estate rovente di polemiche scandite da molte ostilità verso il lasciapassare sanitario, l’assessora all’istruzione Viola Luti non tentenna e snocciola la questione partendo da una tesi: "Se vogliamo la scuola in presenza, i docenti devono essere vaccinati".

Assessora, in questi giorni furoreggia nelle piazze reali e virtuali la rabbia No Vax e no Green Pass. Ma la sua posizione rispetto all’utilizzo del certificato vaccinale è piuttosto cristallina e non scopre il fianco a dubbi o fraintendimenti.

"Sono assolutamente favorevole all’introduzione del Green Pass nelle scuole. Vogliamo tutti, io in primis come assessora e anche come insegnante, una ripartenza scolastica in presenza. E stavolta non possiamo più permetterci stop e ritorni in Dad. Quindi, sì al Green Pass, perché abbiamo visto quanto la didattica sia fondamentale dentro la scuola, e non a distanza".

Quali limiti ha visto nel ricorso alla Dad?

"Molti, perché fare lezione in aula è fondamentale non solo da un punto di vista didattico, ma anche di socializzazione e crescita per bambini e ragazzi. E’ ovvio che le scuole abbiano adottato nello scorso anno scolastico tutte le misure di protezione possibili, ma la variante Delta si trasmette velocemente e basta un solo docente positivo per tornare nuovamente indietro. E poi la questione ha altri aspetti da mettere in luce".

Si spieghi.

"L’istruzione e la sanità rappresentano le fondamenta della nostra società. Il progresso arriva proprio dalla formazione scolastica che va tutelata, anche attraverso le vaccinazioni".

Non pensa che l’introduzione del Green Pass nelle scuole, per cui saranno i dirigenti scolastici a assumere il ‘ruolo di controllori’ del sistema, vada a ingolfare l’universo scuola, già pesantemente oberato di responsabilità?

"Quando viene introdotta una nuova norma, è un rischio che si corre. Sulle scuole grava già un carico enorme, dal marzo 2020 il sistema scolastico è stato come un ingranaggio delicato. Ripeto, sono favorevole al Green Pass, anche per il fatto che in alcune situazioni, vedi le scuole dell’infanzia o l’insegnamento di sostegno, il contatto con lo studente è inevitabile. Poi ci sono anche docenti che, per ragioni di salute, sono esenti. Ma i dirigenti scolastici non devono essere lasciati soli nella gestione del Green Pass. Devono essere calibrate le formule".