Covid-19 e influenza: le differenze tra i sintomi

"Un’importante differenza sta nell’alterazione di due sensi, il gusto e l’olfatto: nella storia dell’influenza non ci sono mai state manifestazioni di questo tipologia"

Influenza e Covid, le differenze di sintomi

Influenza e Covid, le differenze di sintomi

Roma, 30 ottobre 2021 - Come distinguere i sintomi Covid da quelli di un'influenza? Con l’autunno nel vivo e l’avvicinarsi della stagione fredda, prende il via anche la stagione influenzale. Se lo scorso inverno, grazie alle rigide misure anti-contagio, l’influenza è praticamente sparita, ora che tutta l’Italia si mantiene bianca grazie all'alta percentuale di vaccinati, è chiaro che i virus hanno ripreso a circolare rapidamente. Per fare un po’ di chiarezza, Cup solidale ha diffuso un utile documento reperibile qui

Covid Toscana 30 ottobre, il bollettino

Quest'anno la situazione sarà più complicata. Infatti, riconoscere se una persona ha contratto il Covid-19 o una semplice influenza non è facile come potrebbe sembrare, poiché spesso la sintomatologia è molto simile. Basti pensare che sia il Coronavirus che l'influenza sono malattie respiratorie contagiose. Ciononostante sono causate da virus diversi, ciò significa che tra i due ci sono delle differenze. Imparare a riconoscerli potrebbe essere d'aiuto per evitare momenti di panico vani.

Iniziamo coi sintomi dell’influenza stagionale. Sono queste le caratteristiche più comuni che fanno comprendere immediatamente di essere influenzati:

  • febbre
  • affaticamento
  • tosse secca
  • dolori e mal di testa

È normale poi avere il naso che cola, il naso chiuso oppure mal di gola. In altri casi, come per i bambini, si verifica la diarrea. In nessun caso si manifesta una mancanza di respiro che è invece una prerogativa del Covid.

Proprio il raffreddore comunque è il sintomo influenzale più comune: si presenta ovviamente con starnutidolori diffusi, naso che cola o naso chiuso. In certi casi è accompagnato anche da stanchezza tosse leggera, mentre è raro che quando si ha il raffreddore si abbia la febbre o mal di testa. In aggiunta, i raffreddori non si presentano quasi mai con la diarrea. Certamente i sintomi si manifestano in modo graduale.

Veniamo adesso ai sintomi del Covid

Ecco i sintomi più comuni del coronavirus

  • febbre, con temperatura di 37,5 ° C o più
  • problemi alle vie respiratorie (tosse, congestione nasale, mal di gola).
  • dolori muscolari/articolari
  • spossatezza

I sintomi più rari sono invece:

  • indolenzimento
  • mal di gola
  • diarrea
  • congiuntivite
  • mal di testa
  • perdita della facoltà di parola o di movimento
  • eruzione cutanea o scolorimento delle dita di piedi o mani

L’infezione provocata dal virus Sars-Cov-2 si manifesta negli individui spesso con segni caratteristici a cui è necessario fare molta attenzione:

  • Perdita dell'olfatto: le persone che contraggono il covid-19 lamentano difficoltà di identificare gli odori, sintomo che non si accompagna a naso chiuso o naso che cola
  • Perdita/alterazione del gusto: i pazienti Covid avvertono la difficoltà di percepire il gusto, addirittura per distinguere l’amaro dal dolce
  • Tosse secca, stizzosa e insistente.

Somiglianze e differenze tra i due virus

Dunque, tra il coronavirus e l'influenza ci sono numerose differenze, non sempre evidenti. Innanzitutto, come già accennato, il Covid-19 è causato da un nuovo coronavirus chiamato SARS-CoV-2, mentre l’influenza è causata dai virus dell’influenza A e B.

Come distinguere il Covid dall’influenza? Un’importante differenza sta nell’alterazione di due sensi, il gusto e l’olfatto: nella storia dell’influenza non ci sono mai state manifestazioni di questo tipologia. Ciò sicuramente aiuta nella diagnosi.

Inoltre, i sintomi da Covid compaiono generalmente da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione. Invece, i sintomi dell'influenza generalmente si manifestano da 1 a 4 giorni dopo l’esposizione. Il Coronavirus inoltre è più contagioso e sembra più trasmissibile dell’influenza di stagione.

Oltre a ciò, le complicazioni legate ad esempio alla comparsa di lesioni polmonaritrombi ematici o malattia infiammatoria a livello sistemico, sono certamente più consueti con il Covid che con l’influenza. Basti pensare al tasso di mortalità più alto da quando il coronavirus si è diffuso nel mondo. Altra importante differenza tra il Covid e l’influenza è che quando si è affetti dalla seconda non viene riscontrata quella mancanza di respiro o quella sensazione di fiato corto e di oppressione al torace che caratterizza il Covid.

L’influenza può essere trattata con farmaci antivirali, mentre i ricercatori stanno ancora studiando i trattamenti adatti a curare il Covid. Tanto è vero che al momento nessun farmaco antivirale è stato approvato per il trattamento. Solo i vaccini sono la strada per poterlo sconfiggere, in quanto sono in grado di ridurre la gravità del virus, facendo sì che il corpo umano possa generare gli anticorpi.

Tuttavia, sia il SARS-CoV-2 che il virus influenzale si diffondono nello stesso modo da persona a persona, quando sono in stretto contatto tra loro. Tutti e due i virus si diffondono grazie a delle piccole particelle liquide (droplets) prodotte nel momento in cui le persone malate tossiscono, starnutiscono o parlano. Queste particelle sono di varie dimensioni, dalle più grandi goccioline respiratorie fino ai più piccoli aerosol. I droplets comunemente prodotti starnutendo hanno, infatti, un diametro superiore ai 5 micron. Essendo relativamente grandi, esse risultano pesanti, per cui tendono a cadere in tempi rapidi. Si differenziano dagli aerosol, in quante le goccioline di quest’ultimi sono microscopiche. Motivo per il quale possono rimanere sospesi nell'aria per lunghi periodi di tempo, facendo sì che sia più facile inalarle. Le particelle possono finire nella bocca, nel naso o negli occhi delle altre persone che si trovano nelle vicinanze oppure possono finire direttamente nei polmoni.

L’infezione da Covid-19 si trasmette molto facilmente, è sufficiente un semplice contatto fisico, una stretta di mano ma può bastare anche venire a contatto con una superficie o un oggetto su cui il virus si è depositato portandosi poi le mani alla bocca, al naso, agli occhi. I virus in genere si diffondono più facilmente al chiuso o in ambienti affollati, poiché essendo un'entità biologica con caratteristiche di parassita obbligato, restando su oggetti o superfici, è più facile che riesca a replicarsi all'interno delle cellule degli organismi, passando da un individuo all'altro

Il raffreddore è un sintomo del Covid?

Dopo aver analizzato le principali caratteristiche del Coronavirus, è importante anche porre lo sguardo sulle mutazioni di questo virus. In particolar modo sulla variante Delta che negli ultimi mesi sta allarmando tutto il mondo. Infatti, la domanda più comune è: il raffreddore è un sintomo del Covid? Questo dubbio nasce dal fatto che la variante Delta ha avuto un esordio caratterizzato da una sintomatologia molto simile all’influenza, ossia il raffreddore con il naso che cola e lo starnuto. Gli studiosi hanno notato che le persone, anche se già vaccinate, che sono risultate positive al Covid-19 hanno più frequentemente segnalato gli starnuti come sintomo. Uno studio inglese ha poi evidenziato come la durata dei sintomi sia stata più breve nelle persone già vaccinate, anche con una sola dose, rispetto a chi non aveva ancora ricevuto la somministrazione del vaccino. Tuttavia, oltre allo starnuto che potrebbe creare timore e incertezza nel paziente, la maggior parte delle volte la variante Delta è accompagnata anche da sintomi come tosse, mal di testa, mal di gola, febbre, dolori muscolari, diarrea, stanchezza e spossatezza. 

Cosa fare in caso di dubbio?

Nonostante la disamina sinora effettuata, può succedere di farsi sopraffare dall’ansia, specialmente se si considera che il Covid-19 convive con noi da ormai quasi 2 anni. Per cui, in caso di dubbi e incertezze, il consiglio è quello in primis di rivolgersi al proprio medico di famiglia, senza dimenticarsi di tutte le azioni di responsabilità quotidiane, come: igienizzare frequentemente le mani, primo strumento di contagio del virus, mantenere quanto più possibile la distanza di 1 metro ed indossare sempre la mascherina, sino ad isolarsi autonomamente fino a che non si sia chiarita la situazione, per non mettere a rischio gli altri, compresi i propri familiari.  Non a caso, molti studiosi affermano che l'obiettivo di queste azioni cautelari è quello di limitare la diffusione del Covid-19, rendendolo quanto più debole possibile. L'invito è sempre quello di non farsi prendere dal panico, ma, laddove si sospetti, anche erroneamente o per ansia, un’infezione Covid-19, l’esame diagnostico più adatto è il  tampone molecolare (per prenotarlo velocemente e senza attese https://www.cupsolidale.it/prestazione/5ed74bc85d4db)  È chiaro, infatti, che un’ostruzione nasale molto forte altererà olfatto e gusto in maniera piuttosto similare a quanto farebbe l’infezione da Coronavirus, rendendo complicato riuscire a distinguere le malattie. Per cui, diventa necessario in questi casi fare un tampone faringeo, grazie al quale si potrà quantomeno riuscire ad escludere (o accertare) l’ipotesi Covid-19.