Novara-Ascoli 1-2, Picchio, vuoi salvarti? Segui Cosmi, gioca a calcio

La vittoria del Piola arriva grazie ad una partita ben preparata e a giocate corali molto apprezzate

Daniele Buzzegoli

Daniele Buzzegoli

Ascoli, 3 febbraio 2018 - Sapete cosa conta nel calcio, esclusivamente, nel calcio? Il risultato. E allora partiamo dal fare ammenda. Avevamo criticato la scelta di isolarsi dalla rabbia dell'ambiente ascolano dopo Vercelli, andando in ritiro in Piemonte senza tornare per niente nel Piceno ad assaporare la tensione che i tifosi avevano manifestato. Ed evidentemente avevamo torto. Perché se l'Ascoli che a Novara è riuscito a scrollarsi di dosso alcune paure, a gettare il cuore oltre diversi ostacoli, il merito deve essere dato anche alla scelta della società di tenere i giocatori e l'allenatore lontani dal malumore per preparare una partita di un'importanza siderale che poi, risultati alla mano, è divenuta una specie di roulette russa in cui a perderci poteva essere solo la squadra di Cosmi. E dato, per l'appunto, che è il risultato che conta nel gioco del calcio, va dato atto al mister perugino di avere fatto le scelte giuste al Piola. Stona, purtroppo, l'ennesima prestazione di Lores Varela che in questo momento dà all'Ascoli solo tanto impegno e qualche rincorsa in fase di non possesso. Lui che dovrebbe essere la luce, lui che dovrebbe essere “el diez”, lui che dovrebbe essere il giocatore che accende compagni, folla, partita, sogni, tutto quello che si può posizionare vicino a qualsivoglia velleità calcistica. Stona, lo annotiamo e basta, perché non serve parlare solo di cose che non vanno. Quello di oggi è il giorno della vittoria, della ripartenza, di quel “Noi e voi” ripetuto allo spasimo da Gianni Luzi al fischio finale, sulla balaustra del settore ospiti piemontese, in cui (ci prendiamo la libertà di interpretare il concetto da lui espresso) i tifosi danno ancora una chance alla squadra e all'allenatore per fare in modo, tutti insieme, che la rincorsa sia possibile. “Noi e voi” intende, per l'appunto che la società non sia compresa in questo pacchetto. Ma questo è un altro discorso. Serviva una serata “stile Brescia” per dire al campionato che l'Ascoli c'è ancora, che gli ultimi tre tempi (Cittadella in casa nella ripresa e i due tempi di Vercelli) siano stati solo un incidente di percorso, ma soprattutto serviva una serata così per convincere definitivamente chi va in campo che è quella tracciata da Cosmi, unicamente quella tracciata da Cosmi, l'unica strada possibile per la salvezza.

Se riavvolgessimo le immagini della partita e la vivessimo totalmente solo con le voci del campo, sentiremmo Serse urlare la parola “gioca” almeno un centinaio di volte. Ecco, siamo convinti che Cosmi abbia capito tutto. Per salvarsi, all'Ascoli, basterà solo giocare a pallone. Come ha fatto, a tratti, a Novara. Giocare a pallone, solo giocare a pallone. Dimenticando tutto il resto...