Vaccini, duemila sanitari si mettono in regola. Altri mille non ci stanno e fanno ricorso

Il 31 agosto scadono i termini. Le lettere di diffida erano partite a fine giugno. Chi non si adegua verrà spostato di mansione

Vaccinazioni ad Arezzo (foto Cristini)

Vaccinazioni ad Arezzo (foto Cristini)

Firenze, 15 agosto 2021 - Si avvicina il termine del 31 agosto che la Toscana si è data per la valutazione dei casi di operatori della sanità che ancora non risultano vaccinati. Una data che il presidente dell’ordine dei medici Pietro Dattolo aveva già giudicato "un tempo eccessivamente lungo", ma che ormai è vicina. Le lettere-diffida a quasi 16 mila dipendenti della sanità della nostra Regione son partite già a fine giugno.

Quasi 5.000 coloro che all’inizio dell’estate risultavano potenziali destinatari della raccomandata o della Pec da parte della Asl Toscana sud est, mentre erano 9.000 gli operatori sotto osservazione della Asl Toscana centro. Da questi elenchi sono stati tolti tutti coloro che non svolgono professioni sanitarie. Circa 2.000 persone proprio all’inizio dell’estate hanno provveduto a mettersi in regola con la vaccinazione. Gli altri hanno ricevuto la diffida via posta o via Pec a cui rispondere entro 5 giorni trasmettendo o la documentazione della vaccinazione fatta o la prenotazione già fissata, da completare poi col certificato vaccinale entro 3 giorni dalla somministrazione, oppure un certificato che attesti l’impossibilità per motivi di salute di sottoporsi all’immunizzazione.

Ma non tutti hanno provveduto. Un migliaio di operatori della sanità toscana si sarebbero rivolti al Tar contro l’obbligo vaccinale per gli esercenti professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario introdotto dal decreto legge 44 del 2021. Per settembre è attesa la sentenza di sospensiva del tribunale amministrativo. In molti dopo la ricezione della diffida si sono invece messi in regola provvedendo alla vaccinazione, mentre qualcuno non avrebbe neanche risposto.

Gli eventuali inadempienti andranno poi riferiti agli ordini e ai datori di lavoro che dovranno valutare cosa fare per i singoli casi. Cosa rischia chi non è in regola con la vaccinazione e non ha avuto intenzione di mettersi in regola nell’arco di queste settimane? Il cambiamento di mansione, dove possibile, in ruoli che non implicano rischi di diffusione del contagio a addirittura la sospensione senza retribuzione fino all’assolvimento dell’obbligo o, in mancanza, fino al completamento del piano nazionale vaccinale non oltre il 31 dicembre.