Vaccini, linea dura: raffica di sospensioni fra i medici che dicono no

di BEPPE BONI - Mentre il dibattito sul Green pass allargato tiene ancora impegnato il premier Mario Draghi con la Lega, che oscilla fra elemento un po' di lotta e un po' di governo, è invece ormai consolidata la linea dura verso gli operatori sanitari non vaccinati. Ovunque ci sono sospensioni, trasferimenti e in diversi casi congelamento dello stipendio, come avvenuto di recente a Modena.  In Emilia Romagna, sono almeno 200 gli operatori sanitari per i quali sono state avviate le procedure di sospensione per aver detto alla copertura vaccinale dopo i passaggi di avvertimento previsti. Tra questi ci sono medici, infermieri, operatori socio-assistenziali e personale generico. Più nutrito, invece, il numero di coloro che hanno ricevuto il primo avviso da parte delle Ausl: 70 a Bologna tra i quali 30 medici, di cui due di base, uno in città e un altro in provincia e anche quattro giovani neolaureati con 110 e lode. A Rimini i soli medici sospesi sono 41; dieci nel Ravennate e 31 in provincia di Forlì-Cesena. A Modena, attualmente, sono in 46 tra il personale sanitario che non si è vaccinato tra cui 14 medici; numeri invece minori nelle altre province. La maglia nera sui soli medici no vax spetta dunque a Rimini: si tratta del 2% dei circa 2300 iscritti all'Ordine, ben al di sopra della media nazionale dell'1%. Linea severa anche nelle Marche: sono un centinaio gli operatori sanitari no-vax finora sospesi, sia dall'azienda regionale che dagli ordini professionali. Un numero indicativo rispetto al drappello di 1.181 professionisti irriducibili che, a giugno, la struttura del commissario straordinario all'emergenza sanitaria aveva identificato come ancora non vaccinati. In Italia,  i  medici sospesi dagli albi degli ordini professionali sono 644, ma il numero è destinato a salire secondo le proiezioni delle autorità sanitarie. E' il dato reso noto dalla Fnomceo e  ricavato attraverso i report degli Ordini provinciali. Le sospensioni complessivamente sono 820, ma 176  di queste sono state revocate, dopo che i medici nel mirino hanno fatto dietrofront e si sono vaccinati. L'iter di sospensione avviato dalle Regioni si realizza attraverso un incrocio dei dati dell’anagrafe vaccinale con quella dei medici. Le Asl, avvertite, a loro volta contattano i dottori e verificano la motivazione del diniego: se non ci sono elementi ritenuti validi che impediscono il vaccino si procede alla sospensione dall’attività, comunicando contestualmente la decisione agli Ordini che sollevano di fatto i medici dall'albo (sino a vaccinazione eventualmente avvenuta) e comunque fino alla data del 31 dicembre.