West Nile: sintomi dopo la puntura della zanzara. Cosa sappiamo del virus

Come viene diagnosticata la malattina nell'uomo. Quali sono le terapie per i casi gravi. Il vaccino per il momento non c'è

La zanzara che trasmette la West Nile (Ansa)

La zanzara che trasmette la West Nile (Ansa)

Roma, 22 agosto 2022 - La West Nile continua a essere segnalata in Italia. Una recrudescenza del virus trasmesso dalle zanzare Culex è stata segnalata la scorsa settimana nel nord del Paese. Oggi è arrivato un dato preoccupante dal Veneto, dove all'ospedale di Padova, in pochi giorni, è salito a 10 il numero di pazienti in gravi condizioni di salute ricoverati in terapia intensiva. Ma cosa è la West Nile? Cosa sappiamo di questo virus? Quali sono i sintomi e le terapie? Facciamo il punto su questa malattia.

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Che cosa è la West Line

La malattia infettiva West Nile o West Nile Disease (WND) è di origine virale ed è sostenuta da un virus a RNA singolo filamento appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, denominato West Nile Virus (WNV). L'origine di questa malattia è datata 1937: in quell'anno infatti venne per la prima volta isolata in Uganda, nel sangue di una donna che presentava sintomi febbrili. Si chiama così perché la donna proveniva dal distretto West Line dell'Uganda.

Ciclo primario e secondario di trasmissione

l virus WNV in natura viene mantenuto da un ciclo primario di trasmissione zanzara-uccello-zanzara. Il ciclo secondario, chiamato ciclo epidemico, emerge quando le zanzare adulte trasmettono il virus a ospiti accidentali, fra cui ci può essere anche l'uomo che quindi viene interessato dall'infezione. I vettori del WNV sono zanzare del genere Culex di specie modestus e specie pipiens. L'uomo, così come gli equidi e altri mammiferi, è come detto un ospite accidentale chiamati a fondo cieco, ovvero ospiti nei quali il ciclo di trasmissione del virus non riesce a perpetuarsi.

Sintomi e diagnosi nell'uomo

Il periodo di incubazione della West Line nell'uomo varia da 2 a 14 giorni. Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute "la maggior parte delle persone infettate con il WNV non sviluppa segni clinici. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia, nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale caratterizzata dai seguenti sintomi: febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie. Meno dell'1% presenta grave sintomatologia neurologica classificabile in tre sindromi principali: meningite, encefalite, poliomielite (paralisi flaccida acuta)".

Terapie

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile, così come non esiste un vaccino. Al momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare. Nella maggior parte dei casi, i sintomi non sono più presenti già dopo qualche giorno, ma in altri possono durare per qualche settimana. Nei casi più gravi, come quelli che si sono presentati oggi a Padova, è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti per i pazienti vanno dalla somministrazione di fluidi intravenosi, fino all'utilizzo della respirazione assistita.