Accorpamenti dei reparti e soprusi

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Manuele

Marcucci*

Puntuale come un orologio svizzero, ecco che nel periodo estivo arriva il solito accorpamento dei reparti all’ospedale Mazzoni. Come già accaduto con l’urologia (accorpata con la chirurgia), adesso con l’unione della nefrologia alla medicina, il copione dello sfascio della nostra sanità si ripete. Purtroppo la situazione appare talmente drammatica che probabilmente questa situazione andrà avanti anche a estate finita. Siamo tornati indietro di sei anni, a prima cioè che la vecchia giunta di centrosinistra e un management accorto avevano deciso di non accorpare più i reparti durante l’estate, mantenendo un buon livello qualitativo e salvaguardando i diritti dei lavoratori della sanità. L’attuale direzione non appare impegnata nell’organizzare la sanità nella maniera migliore per il territorio e per i cittadini. Questo sta accadendo al dipartimento del territorio di San Benedetto, nel reparto di pediatria di Ascoli e nella scelta del primario di chirurgia. Qui con un vero e proprio colpo di mano si è ignorato il vincitore del concorso e si è scelto il secondo classificato. Dove sono dunque i difensori dell’ospedale di Ascoli? Dov’è il sindaco Fioravanti che, quando le cose andavano tutto sommato bene, si atteggiava a paladino della sanità? Dov’è l’assessore regionale Castelli, quello che diceva che il Piceno con lui non sarebbe più stato la cenerentola delle Marche? Non so se se n’è reso conto, ma adesso stiamo messi molto peggio di una cenerentola. Perché l’ospedale continui ad andare avanti non possiamo che confidare nella pazienza e nella professionalità degli operatori. La segreteria dem lancia un appello ai lavoratori. A loro ci appelliamo perché continuino a denunciare senza indugi le mancanze e i soprusi che sono costretti a subire in questo momento.

*Segretaria circolo Pd sanità