Addio a Lorenzo, striscioni e palloncini

La chiesa di San Pio X non è riuscita a contenere gli amici del 18enne morto per probabile setticemia

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Un lancio di palloncini colorati con la scritta Lorenzo, il rombo dei motori degli amici bikers e l’applauso dei tantissimi presenti, hanno salutato il feretro dello sfortunato Lorenzo Squillace, deceduto a soli 18 anni probabilmente a causa di una setticemia. I risultati dell’autopsia verranno resi noti nei prossimi giorni, ma sembra ormai certo che sia stata una infezione del sangue a provocare la morte improvvisa del giovane sambenedettese. E ieri è stato il giorno del dolore, delle lacrime, della disperazione dei genitori, dei parenti e dei tantissimi amici che hanno affollato la chiesa di San Pio X. Tanti ragazzi, gli ex compagni di scuola della Scuola ‘Alfortville’, i bagnini del Servizio di Salvamento a Mare ‘Riviera delle Palme, gli scout del Gruppo San Benedetto, i corridori dell’atletica leggera e poi gli attuali compagni di scuola dell’Istituto Tecnico per Geometri ‘Fazzini-Mercantini’ di Grottammare. Proprio gli attuali compagni di classe hanno trovato la forza per radunarsi sull’altare e leggere i loro messaggi d’affetto all’amico prematuramente scomparso. In precedenza era stato l’amico di famiglia Luigi Anelli seguito dal capo scout.

E’ stato però poi davvero straziante ascoltare la lettera che la fidanzata Cristina gli ha voluto inviare con il ricordo del loro primo bacio e inviando un abbraccio anche a nome dei nonni Nino e Ninetta. Sulla bara al centro della navata della chiesa una miriade di fiori bianchi, il casco da motociclista, il foulard degli scout e la maglia rossa da addetto al salvamento in mare. Fuori un grande striscione sostenuto dagli amici bagnini: "Sarai un grande lifeguard anche da lassù". La chiesa di San Pio X, stracolma di gente infatti non è riuscita a contenere tutti coloro che volevano porgere l’ultimo saluto e abbracciare la mamma Paola Narcisi, il papà Filippo e il fratellino Sergio. L’ex parroco Don Vincenzo Catani non è riuscito a trattenere le lacrime. Lui che conosceva Lorenzo sin da piccolo e che lo ha visto crescere nell’armonia di una famiglia fantastica. "L’unica cosa sarebbe il silenzio e far rimbombare dentro di noi emozioni, ricordi e tante immagini – ha dichiarato Don Vincenzo affiancato dall’attuale parroco Don Ulderico –. Sono ancora vivi i ricordi che ho di Lorenzo bambino, dal suo battesimo fino a quando portavo la comunione ai suoi nonni e lui saltava sul divano vivacissimo. Nel Salmo 129 c’è la parola grido: chi di noi in questo momento gridando non dice perché? Non c’è spiegazione logica o razionale. Solo la parola di Dio ci viene incontro in questo momento: nemmeno la morte potrà separarci dall’amore di Dio. Ciao Lorenzo".

Valerio Rosa