OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

“Si beve alcol sempre prima e aumentano le ragazzine”

Marco Quercia, ex direttore del Sert del distretto sanitario di Ascoli: “È frequente l’utilizzo di cocaina, bevande alcoliche e cannabinoidi. E c’è chi lo fa già a 11 anni”

Marco Quercia, ex direttore del Sert

Marco Quercia, ex direttore del Sert

Ascoli, 4 gennaio 2025 – Alcol, cannabinoidi e cocaina sono sempre più utilizzati dai giovanissimi, specialmente tra le ragazze. E così, la perdita del controllo rende più semplice compiere crimini e violenze. Il dottor Marco Quercia, ex direttore del Servizio territoriale dipendenze patologiche (Sert) del Distretto Sanitario di Ascoli, commenta la situazione del Piceno.

Dottor Quercia, si sta registrando davvero una crescita nell’abuso di sostanze?

“Siamo davanti ad una crescita, soprattutto per quanto riguarda la fascia dei giovanissimi, quindi compresi tra i 14 e i 18 anni. In particolare c’è un abuso di alcol, quindi di sostanze stimolanti, meno di droghe come l’eroina. È più frequente l’utilizzo di cocaina, alcol e cannabinoidi. Si parla di un aumento nell’utilizzo di alcol anche prima dei 14 anni, già dagli 11 anni, secondo il bollettino del Ministero. Le donne stanno superando gli uomini, soprattutto nel consumo di alcol e nel consumo di farmaci, per lo più psicotropi, tipo le benzodiazepine. Anche in questo caso nella fascia più giovane”.

Come andrebbero protetti i più piccoli?

“I ragazzini sotto i 18 anni sono già protetti fondamentalmente dalla legge, perché è vietata la vendita degli alcolici ed è vietata la vendita dei tabacchi. La domanda è: come mettiamo in atto questi divieti affinché vengano rispettati? Il problema è che viviamo in una società dove il divieto viene sempre visto come qualcosa di negativo. Si va alla ricerca della libertà, il che è giustissimo, però questi abusi sono alcune delle conseguenze negative”.

L’alcol è alla base del fenomeno delle baby gang?

“Le baby gang nascono in questo contesto, quindi è chiaro che i ragazzini che poi si ubriacano sono più soggetti ad azioni di tipo criminoso. C’è un aumento di violenza in generale. La società è cambiata: la libertà estrema, la mancanza di gerarchie e di autorevolezza, pensiamo ad esempio alla scuola, alle forze dell’ordine, ai medici. Oggi sembra che non ci sia più quel rispetto di alcune categorie: lo dimostrano le numerosissime aggressioni ai medici o ai professori. Sono cose veramente abbastanza inquietanti soprattutto per le generazioni più adulte. Poi è vero che l’alcol e le bevute giovanili ci sono state sempre. Il problema è che oggi il consumo di alcol sta diventando un fenomeno sociale, un vivere sociale. Oggi non si può pensare di uscire senza poi bere o mettersi a fare un aperitivo. Prima i bar erano i luoghi dei pensionati, di quelli che uscivano dal lavoro. Oggi, invece, è una parte integrante della città”. Sul suolo nazionale, la crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani tra i 15 e i 19 anni è chiara: quasi 960mila, pari al 39% della popolazione studentesca, riferiscono di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita e oltre 680mila (28%) nel corso del 2023.