Ascoli non è una città per auto elettriche

Poche immatricolazioni e l’accusa: "Mancano le infrastrutture"

Auto elettriche, un mercato in affanno

Auto elettriche, un mercato in affanno

Ascoli, 20 aprile 2019 - Da un lato c’è l’ormai celebre Greta Thunberg che, cartello al seguito, discute con il Papa del futuro del pianeta. Dall’altro in città come Ascoli ci sono più colonnine per la ricarica che mezzi elettrici da ricaricare. Un paradosso che, numeri alla mano, non è poi tanto un’esagerazione. L’inaugurazione, ieri mattina in piazza Roma, delle due colonnine per la ricarica di vetture elettriche fa senza dubbio compiere un passo avanti al centro storico piceno, ma il rischio è che, ancora per parecchio tempo, restino lì come elemento di arredamento urbano.

Le auto elettriche (non ibride ma elettriche ‘dure e pure’), infatti, si contano ancora sulla punta delle dita: ad Ascoli città non arrivano a dieci unità mentre nel resto della provincia siamo sugli stessi livelli. Ma allora perché si sente spesso parlare di «boom dell’elettrico»? In realtà non è una fake news: la crescita esponenziale, a livello locale e nazionale, c’è. Le vendite di veicoli elettrici, infatti, sono passate, secondo uno studio di Enel, dalle circa 5.000 unità del 2017 alle circa 10.000 del 2018. Lo stesso ‘boom’ si può apprezzare nell’analisi (agenzia Unrae) delle vendite nei primi mesi dell’anno: il trimestre gennaio-marzo 2019 presenta numeri addirittura doppi rispetto al 2018. Tutto questo, però, si sgonfia se si traducono i dati in termini percentuali: il ‘raddoppiamento’ consiste nell’essere passati dallo 0,1% del mercato allo 0,2%.

A confermare questi dati sono gli stessi concessionari. Basterebbe citare i numeri indicati dalla Emilcar, unico concessionario ufficiale Nissan della provincia di Ascoli: della Leaf (il modello di auto elettrica più venduto d’Europa) nel primo trimestre 2019 sono stati venduti quattro esemplari. Certo, un ‘boom’ se si pensa che in tutto il 2018 le Leaf vendute erano state tre. Ma di certo un numero ancora lontanissimo dal diventare anche minimamente consistente. Gli unici altri segni di vita sul fronte ‘vetture 100% elettriche’ arrivano dalla Renault Zoe (sempre da Emilcar): nel primo trimestre 2019 ne è stata venduta una.

E gli altri marchi con auto elettriche? Il nulla o quasi. Di Tesla, azienda leader del settore, ad Ascoli ce ne sono una o due. Delle tedesche non ci sono tracce: in città qualcuno ha avvistato una Bmw ‘i3’, ma il concessionario ufficiale Cascioli non può fornire dati a supporto. Le vendite dei modelli elettrici, infatti, sono gestite direttamente dalla sede centrale di Bmw. Cascioli fa solo da punto informazioni e, comunque, sul fronte ‘green’ ha registrato interessamenti in linea con le altre concessionarie: pochissimi rispetto al diesel. Casella zero anche per le Volkswagen (Up e Golf) da Autocori. Stesso discorso da Citroen Prezioso, nessun ordine nel 2019 per la C-Zero, e da Audi Domina, dove i pochi ordini per la costosissima E-Tron sono relativi alla provincia di Ancona. Insomma, costi elevati (una Smart due posti elettrica costa quasi come due Fiat Tipo: 25mila euro) e «scarsa diffusione delle colonnine», prima ragione indicata dai concessionari, non stanno aiutando quella che viene definita «l’auto del futuro» a diffondersi.