
Che sia la volta buona? Dopo tanti rinvii, la delibera per la variazione planivolumetrica del bar ‘Buozzi’ dovrebbe approdare in...
Che sia la volta buona? Dopo tanti rinvii, la delibera per la variazione planivolumetrica del bar ‘Buozzi’ dovrebbe approdare in consiglio a fine gennaio. Questo perché anche le diatribe interne alla maggioranza, sul futuro del manufatto comunale, sarebbero state risolte: l’idea che avrebbe prevalso, in tal senso, è di mantenere la natura dell’ex ‘Gelateria Veneta’, e quindi adeguare la struttura senza ampliarne eccessivamente la cucina. In tal modo, sarà più difficile realizzarvi un eventuale ristorante.
Altro punto da chiarire in delibera – e anzi cosa più importante di tutte – è il soggetto attuatore dei lavori. Questi non saranno realizzati dal privato, ma dal comune, che quindi interverrà sull’immobile per poi avviare le procedure di assegnazione. Anche questo punto, finora, era rimasto in forse. Alla fine però si è deciso di evitare situazioni potenzialmente equivoche: per fare ciò, l’ente dovrà intervenire sulla struttura e assicurarsi la proprietà di ogni lavoro fatto.
Ultimo punto, non meno importante degli altri, è quello dei costi: in una delle ultime commissioni infatti si era parlato di opere da circa 135mila euro. L’idea, ora, è di abbassare notevolmente il netto di spesa, portandola ad un totale compreso fra 50mila e 60mila euro.
L’operazione ‘Buozzi’ fa riferimento ad un adeguamento che in realtà include anche il vicino ‘Niwa’, manufatti di comprovato valore storico per San Benedetto, che hanno cresciuto sfilze di generazioni della riviera. Queste strutture, attualmente, devono utilizzare spazi esterni autorizzati stagionalmente, e infatti le modifiche includono aree fisse da adibire a deposito, dispense e servizi igienici, tutte in ampliamento verso ovest, senza superare il 5% della superficie coperta totale, in modo da non generare costruzioni impattanti per la pineta circostante. L’area, va detto, risulta tutelata.
Nello specifico, per il bar ‘Buozzi’ si era immaginata una platea in calcestruzzo e ad una struttura portante di legno lamellare spessa all’incirca 10 centimetri. Cappotto esterno e vetrate termoacustiche proteggerebbero una struttura di 28,3 metri quadrati, rivestita internamente in ceramica. La variazione planivolumetrica non include gli arredi, che quindi dovranno essere realizzati dal futuro gestore. In tutto, per portare a termine questi lavori sarebbe necessario un mese, quindi il comune punta ad approvare la variazione in tempi brevi in modo da partire con il bando per l’assegnazione del bene in tempo per l’estate.
Giuseppe Di Marco